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Maurizio Voltini
22 nov 2018
Il 21esimo e ultimo appuntamento della stagione 2018 si corre, come da tradizione – quella di Abu Dhabi è la gara conclusiva di campionato fin da quando si disputa, cioè dal 2009 – sul tracciato cittadino di Yas Marina. Realizzato sull'isola artificiale alle coste dell'emirato arabo, questo circuito si sviluppa per 5.554 metri in senso antiorario e si caratterizza soprattutto per lo spettacolare impianto di luci artificiali, necessario a causa della partenza data in prossimità del tramonto e quindi con l'arrivo in notturna. Questo è avvenuto in tutte le edizioni.
Per quanto riguarda il tracciato in sé, lo si può idealmente suddividere in tre settori con caratteristiche specifiche: il primo con curve abbastanza veloci e scorrevoli; il secondo con due lunghi rettifili (sui quali è possibile azionare il DRS) delimitati da curve strette (il tornante 7 è da circa 70 km/h) e quindi da forti accelerazioni e staccate; per finire un tratto "stop&go" con curve secche che abbassano la media velocistica e mettono ancor più sotto carico i freni e le capacità di trazione delle monoposto.
In queste 21 curve totali non è facilissimo superare (importante qualificarsi bene) e bisogna districarsi con macchine che riescano a bilanciare al meglio la tenuta soprattutto longitudinale sui tratti medio-lenti ma senza esporsi troppo nei rettifili, dove un carico alare eccessivo si paga. Anche per questo si tende a incidenze alari medie ed è necessario un "grip meccanico" il più elevato possibile.
Fattori che assieme al basso stress per i pneumatici (l'asfalto è piuttosto liscio e le medie sono basse) hanno portato la Pirelli a scegliere le mescole più morbide in gamma: supersoft, ultrasoft e hypersoft. In pratica le gomme sono state ammorbidite di due step (uno nominale, l'altro per tutta questa stagione) e ciò potrebbe rendere più incerto lo sviluppo della gara.
Infine, rispetto allo scorso anno non sono state apportate particolari modifiche al tracciato, se non l'allungamento del cordolo a destra tra le curve 12 e 13 (nella esse in fondo al secondo rettifilo) e l'installazione di "salsicciotti" supplementari oltre il cordolo in uscita di curva 21, l'ultima prima del traguardo.
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