GP Germania, analisi gara: chi sbaglia paga, ma non sempre

GP Germania, analisi gara: chi sbaglia paga, ma non sempre© LAT Images

Gran gara di Verstappen che recupera un avvio un po' infelice, mentre Vettel non sbaglia nulla e recupera 19 posizioni. Molti invece i piloti che se ne vanno da Hockenheim con più di un rimpianto

Maurizio Voltini

28.07.2019 20:22

Dopo Silverstone, la stagione 2019 offre un'altra gara in grado di far riappacificare i tifosi con la Formula 1 e di restare a lungo in memoria. Le condizioni meteo instabili a Hockenheim, con partenza su gomme rain, hanno reso la gara davvero difficile e non tutti (anzi!) sono riusciti a stare lontano dai guai. Tuttavia sarebbe ingeneroso e sportivamente sbagliato pensare che sia bastato non commettere errori, oggi, e lo dimostra proprio il vincitore Max Verstappen. L'olandese è partito male ed è poi incappato anche in un testacoda appena montate le slick, ma da quel momento ha impostato una gara di grandissima consistenza e velocità, assistito in pieno dal box. Complimenti pieni dunque a pilota e squadra.

Da estendere a chi è risalito dall'ultima posizione in griglia fino ad arrivare secondo al traguardo: Sebastian Vettel. Il tedesco ha saputo gestire le varie situazioni per gran parte della gara, ottenendo comunque giri veloci su gomme intermedie e soft, attaccando poi in modo irresistibile quando ha visto che il podio era alla portata di mano. E pure la squadra non ha demeritato, riuscendo nell'impresa di far scordare un sabato disastroso. E sarebbe andata anche meglio senza quel malaugurato errore di Charles Leclerc mentre era secondo dietro a Hamilton, quindi in odore di vittoria. Peccato.

D'altra parte in quella zona viscidissima dove ha picchiato Charles, all'esterno di curva 16-17, ci hanno lasciato "penne" e speranze in tanti: Sergio Perez è stato quello che ha inaugurato le uscite (lui in curva 11), poi la trappola ha preso anche Nico Hulkenberg quando era avviato al podio e lì hanno rischiato pure Carlos Sainz, Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton. Insomma, errori veri e "pesanti", ma cerchiamo di non condannare la carriera di nessuno per questi.

Fra l'altro l'uscita di Lewis Hamilton (che a momenti centra la macchina ferma di Leclerc) l'ha portato a scegliere di rientrare subito verso i box, ma tagliando anche oggi la pitlane, seppure in senso inverso rispetto al 2018: 5 secondi di penalità. In più ha causato il panico al box Mercedes, dove comprensibilmente non avevano pronti né gomme né musetto di ricambio. Un momento per certi versi anche un po' comico, ma sta di fatto che oggi e in particolare con la SC per Leclerc, né il team tedesco né i suoi piloti hanno saputo gestire una situazione più difficile del solito, con errori ripetuti di Lewis e uno ma distruttivo di Valtteri Bottas in curva 1. Peccato per il finlandese, era 4° all'attacco di Stroll e aveva l'occasione di recuperare parecchio in campionato, visto che Hamilton è finito fuori dalla zona punti (11°).

Un po' come ieri, anche oggi hanno così avuto modo di mettersi in luce i "rincalzi", a partire da un ottimo Daniil Kvyat che guadagna l'ultimo gradino del podio e festeggia così la nascita della figlia. Decisiva è stata la mossa dell'immediato cambio gomme (a soft slick) in occasione dell'ultima safety car, così come per Lance Stroll arrivato 4°, ma il russo ha aggiunto velocità e resistenza nei giri finali. Del resto l'ottima giornata della Toro Rosso è completata dal 6° posto di Alex Albon, per il quale la sorte poteva invece girare un pochino meglio. Davanti al tailandese un bravo Carlos Sainz, sempre di grande efficacia in gara, che però ha il rimpianto del testacoda nelle prime fasi di gara. Del resto a Lando Norris è andata pure peggio, dopo essere partito dall'ultima fila, terzo a ritirarsi in gara dopo Perez e Daniel Ricciardo (rottura dello scarico per l'australiano).

Kimi Raikkonen è finito 7° dopo una gara consistente ma purtroppo "macchiata" (relativamente) da un errore, Antonio Giovinazzi invece 8°. Quindi un ottimo risultato di squadra che però è stato annullato dalla penalità di 30 secondi per un illecito settaggio della frizione per la partenza. Dietro se ne avvantaggiano le due Haas: anche per loro un bel risultato, entrambi a punti dopo vari "zeri" e dopo un bisticcio tra i due piloti che stavolta non ha impedito a Romain Grosjean di concludere 9° e a Kevin Magnussen 10°, poi promossi 7° e 8°. Per finire (anche con la classifica) ultime anche stavolta le Williams, comunque non distantissime: del resto le numerose safety car hanno aiutato in questo, soprattutto Robert Kubica che così si ritrova 10° (da 12° al traguardo) cogliendo 1 punto, davanti a George Russell.


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