GP Italia F1: il giro più lento nel tempio della velocità

GP Italia F1: il giro più lento nel tempio della velocità© sutton-images.com

Analizziamo cos'è successo esattamente in quella fase finale delle Q3 che ha visto i piloti procedere così lentamente da prendere la bandiera a scacchi prima di lanciarsi

Maurizio Voltini

07.09.2019 19:44

Molti hanno parlato di scandalo, e in effetti fa un po' soggezione (per dire il meno) che proprio nel "tempio della velocità" di Monza si sia assistito a quello che abbiamo visto tutti a fine qualifiche. Vale a dire un giro iniziato come se tutti cercassero di andare il più piano possibile, anziché il contrario come ci si aspetterebbe in Q3, tanto da arrivare a prendere la bandiera a scacchi subito prima di iniziare il giro cronometrato.

L'episodio va analizzato da più punti di vista. Per cominciare: perché lo stavano facendo? Il fatto è che nessuno voleva essere il primo del gruppo in pista (erano tutti e 9 fuori assieme) ritrovandosi così non solo in "aria libera" e senza scia, ma offrendola per di più agli altri. È stato valutato che una scia "giusta" possa far guadagnare 3 decimi sul giro, quindi un vantaggio al quale non è facile (né consigliabile) rinunciare. Così tutti cercavano di farsi superare, procedendo il più lentamente possibile, per non trovarsi a "trainare" gli altri senza esserlo a propria volta.

Per evitare queste situazioni di eccessivo rallentamento, come quella che aveva portato alla bandiera rossa in Formula 3, il direttore di gara Michael Masi aveva peraltro stabilito che chi fosse risultato più lento di 1'45" (tempo preso tra le due linee di safety car) in qualifica, sarebbe stato sanzionato.

Ma vediamo cos'è successo esattamente, per ordine. Cominciamo con Nico Hulkenberg che, davanti a tutti all'uscita dalla pitlane, dopo un semplice accenno di sterzata va dritto alla prima variante, prendendo la corsia che permette di tagliarla. Nonostante la faccia a passo d'uomo, questo però non basta a farsi passare perché gli altri percorrono la chicane anche loro a velocità (si fa per dire) simile. Proprio in uscita dalla variante, però, Sebastian Vettel inizia a capire che si sta esagerando e perdendo tempo eccessivamente, e accelera superando chi ha davanti, fino a restare bloccato alla Curva Grande dietro a Hulkenberg e Carlos Sainz, che occupano la carreggiata, tanto che gli gesticola contro.

Poi Sainz accelera e si sposta, permettendo a Vettel di superare. Il tedesco deve però anche aspettare Charles Leclerc, perché il "piano" è quello che il monegasco restituisca la scia che nel primo run gli aveva permesso di ottenere il tempo che poi gli varrà la pole position, mentre Seb non aveva potuto fare meglio del 4°. Leclerc in un primo momento va a seguire Vettel, poi però rallenta. A questo punto Sainz, che sta intuendo anche lui che il tempo sta per scadere, lo ripassa e poi va a superare anche Vettel tra le due Lesmo, tirando liberamente da quel momento in poi. Invece Seb non può fare altrettanto: sa benissimo (o almeno è quello che crede: ma chissà...) che senza l'aiuto della scia non può fare un tempo decente, quindi aspetta Charles invitando il team a dirgli di sbrigarsi.

Tuttavia il tempo è già al limite e Leclerc non va a spingere più di tanto, arrivando a superare Vettel solo poco prima della Parabolica, alias ultima curva. Fino a quel momento ovviamente il tedesco non può "tirare", vuole farsi passare dal compagno di squadra; in più al box fanno un po' di confusione nel comunicargli il tempo disponibile – gli dicono che ha 3 secondi di margine, ma non è vero – e così il risultato è che mentre Sainz e Leclerc riescono a passare il traguardo prima che il cronometro arrivi a zero, gli altri a partire da Vettel si vedono dare la bandiera a scacchi di fine qualifiche, senza poter quindi effettuare il giro cronometrato del secondo run.

Di conseguenza, l'unico che fa questo giro è Carlos Sainz, che pur senza "aiuti" (le scie, appunto) riesce a migliorare di 5 decimi, mentre Charles Leclerc ha già in mano la pole position e quindi non prosegue. A qualifiche finite la "patata bollente" è passata in mano agli ufficiali di gara, con Hulkenberg, Sainz, Stroll e Vettel convocati. Una prima inchiesta su Hulkenberg per il "dritto volontario" alla prima variante (non è permesso abbandonare la pista senza un giustificato motivo) non ha portato a sanzioni. Per la "lentezza" e l'ostruzione, Hulkenberg, Sainz e Stroll sono stati semplicemente richiamati (reprimenda ufficiale) ma è stato anche richiesto che la Fia trovi una soluzione per questo genere di situazioni. Invece nel caso di Vettel è stata messa in discussione la possibilità di aver oltrepassato il bordo pista alla Parabolica nel primo run in Q3 (quello del 4° tempo): tuttavia le riprese non hanno chiarito se questo sia effettivamente successo (questione di un paio di centimetri) e alla fine si è preferito lasciar correre dando il beneficio del dubbio.


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