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Binotto, GP Russia: "La macchina è cresciuta"

Maranello mette una monoposto in pole e una al terzo posto in Russia. Binotto si gode i progressi della SF90 e lancia la sfida alle Mercedes nella seconda parte di stagione

Michele SalvatoreMichele Salvatore

28 set 2019 (Aggiornato alle 18:25)

Sulle mura del fortino Mercedes si è vista la prima crepa. Si corre a Sochi da 5 anni e ogni singola edizione ha visto vincere una vettura della Stella.

Le Ferrari hanno provato a rompere l’egemonia nel 2017 e ci riprovano, con più forza in questo campionato. Pole a Leclerc, terzo Vettel e una SF90 che scivola meno e appare più bilanciata rispetto alla concorrenza.

“Siamo contentissimi della qualifica - Ha detto Binotto durante l’intervista concessa a Sky - Ieri avevamo visto che la macchina era veloce, ma bisognava poi concretizzare le sensazioni con i risultati in pista. Charles ha fatto un gran giro, anche se ha commesso qualche piccolo errore, quindi il potenziale poteva essere ancora superiore. Seb ha chiuso terzo, non un brutto risultato qui pensando alla partenza, però è chiaro che fare la prima fila è più bello. Oggi, però, non si può non essere contenti”.

Sesta pole in stagione, la quarta consecutiva, Leclerc continua a stupire nel suo anno di esordio in Ferrari: “C’è poco da aggiungere, è un ragazzo velocissimo. Ci mette una pezza quando serve, sa sfruttare la macchina, impara e continua a migliorarsi”.

Binotto, poi, si dimostra anche abile nel dribblare confronti tra i sue due piloti perché, quando gli viene chiesto cosa, in questo momento, Charles ha in più rispetto a Seb, risponde: “L’età! sarà curioso mettere se di 10 anni fa e confrontarli”.

A Monza e Spa tutti si aspettavano una grande Ferrari. A Singapore è arrivata una doppietta non pronosticabile alla vigilia e la SF90 ha confermato il salto prestazione anche in Russia. La Rossa è veloce in ogni condizione, gli aggiornamenti hanno funzionato. “Abbiamo migliorato il verticale - Conferma il team principal - E bilanciato meglio anteriore e posteriore, la macchina, di conseguenza, è più facile da guidare. Avendo più carico si scivola meno e le gomme si usurano meno. Confrontando la differenza di prestazioni tra rettilinei e curve perdiamo sempre di meno in queste ultime. Facciamo i migliori tempi nel primo e secondo settore e nel terzo, ormai, la differenza è poca. La macchina è cresciuta”.

E la differenza rispetto al passato si vede anche a occhio nudo. La SF90 appare più stabile rispetto alle avversarie che hanno mostrato una tendenza maggiore a perdere il posteriore. “Sochi è una pista scivolosa - Spiega Binotto - E’ facile commettere errori. Bisogna sempre spingersi al limite e i piloti ci provano in ogni singola curva per fare il tempo. Vedere le macchine scivolare è facile. Abbiamo messo la Mercedes sotto pressione, da quattro gare se ne sono accorti. Non siamo in Belgio e a Monza, dopo Singapore credo che l’abbiano capito”.

“Però - Prosegue - La differenza è ancora piccola. Non stiamo parlando di tempi esagerati, non a caso non siamo primo e secondo, ma primo e terzo. Da qui alla fine, ce la giocheremo su queste piccole differenze”.

Analizzate le qualifiche, testa alla gara. Partenza e strategie saranno decisive, anche perché Ferrari e Mercedes hanno fatto scelte diverse: “Loro partono sulle medium, noi con le soft. Siamo convinti della nostra scelta, cercheremo di capire cosa c’è dietro la loro, e ci prepariamo la meglio. Le soft ci daranno un vantaggio in partenza e nei primi due rettilinei, fino alla curva 3 dobbiamo rimanere concentrati e provare a guadagnare posizioni. Non si tratta di definire gerarchie, sono già fatte, uno parte primo e l’altro terzo. Non dobbiamo perdere posizioni sugli avversari, entrambi dovranno aiutarsi per tener dietro gli altri. Uscire dal primo giro mantenendo la prima posizione diventerà determinate per il resto della gara”.

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