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GP Giappone F1: cosa succede in caso di tifone

Sabato a Suzuka è atteso un forte maltempo che potrebbe compromettere le qualifiche: ecco quali sono le varie possibilità qualora non si possa rispettare l'orario

GP Giappone F1: cosa succede in caso di tifone
© LAT Images

Maurizio VoltiniMaurizio Voltini

10 ott 2019 (Aggiornato il 11 ott 2019 alle 22:19)

Quello che ci si aspetta a Suzuka il prossimo sabato, non è semplice maltempo, bensì un vero e proprio tifone, e non solo per modo di dire. Si tratta infatti del "supertifone" Hagibis, di categoria 5 (la massima) e infatti il più potente di questi eventi climatici a colpire il Giappone quest'anno. In grado di scatenare raffiche di vento fino a quasi 300 km/h, ci si aspetta comunque perda potenza prima di colpire le coste di Okinawa e del meridione del Giappone (mentre Suzuka è più verso il centro) nelle prime ore di sabato, ma sempre restando a livello 2-3 e quindi potenzialmente distruttivo.

Dunque sul circuito nipponico sono attese piogge torrenziali soprattutto sabato, e questo potrebbe far annullare le ultime prove libere e soprattutto incidere sulle qualifiche. Ebbene, come si comporterà la direzione di gara, qualora non fosse possibile far disputare le prove per lo schieramento all'orario previsto, vale a dire le 15 locali (le 8 in Italia)? Va detto che non si tratta di un caso inedito: un episodio simile si è verificato per esempio al GP Usa del 2015, e il comportamento adottato ad Austin 4 anni fa verrà quasi sicuramente replicato a Suzuka il prossimo weekend, se le condizioni atmosferiche lo richiederanno.

Di conseguenza, ammesso che la pista sia impraticabile al momento di iniziare le qualifiche, assisteremmo inizialmente a rinvii. Questo fino a quando sarà possibile compatibilmente con la visibilità diurna, e sempre ammesso che non sia chiaro fin dall'inizio che le condizioni siano decisamente "impossibili" e senza possibilità di miglioramento. A quel punto, se le qualifiche non potessero essere disputate nemmeno parzialmente, verrebbero spostate alla domenica mattina, come appunto successe negli Stati Uniti.

Al momento attuale si prevede che il tifone sia già esaurito e passato, il giorno della gara. Ma se così non fosse? A quel punto le qualifiche verrebbero di nuovo rinviate, ma con un limite: dovrebbero solitamente concludersi almeno 4 ore prima della gara (il minimo assoluto è 2 ore) che non può essere posticipata a causa di questo, ma solo se le condizioni fossero problematiche al momento stesso del previsto via. Se, come successe ad Austin con le Q3, una fase di qualifica dovesse "saltare" per i sopraggiunti limiti di tempo o per impraticabilità della pista, in tal caso varrebbero i tempi dell'ultima fase utile (lo stesso al sabato, se la situazione fosse inizialmente affrontabile ma andasse peggiorando). Qualora invece non si riuscisse proprio a far disputare le qualifiche, né sabato né domenica, allora varrebbero i tempi dell'ultima sessione valida di prove libere.

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