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Binotto, GP USA: reattivi su tutti gli scenari

Lo sviluppo imprevisto del rendimento delle gomme in Messico è costato il successo alla Ferrari, tagliata fuori dalla scelta tattica Mercedes. Allo sviluppo tecnico della SF90 serve affiancare lo sviluppo della reattività su scenari imprevisti

Binotto, GP USA: reattivi su tutti gli scenari
© sutton-images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

29 ott 2019

Più simile alle caratteristiche di una Suzuka che non Città del Messico, Austin riporta la Formula 1 in pista dopo un Messico imprevedibile sul fronte del rendimento della gomma. Ferrari presa in contropiede, Mercedes a compiere la scelta tattica vincente.

Della prestazione in alta quota resta la conferma di una Rossa protagonista in qualifica e restano le parole di Sebastian Vettel, a indirizzare i progressi ancora da compiere nella gestione della gomma sul passo gara.

LEGGERE GLI SCENARI E REAGIRE

Gomme che tornano d’attualità e lo saranno nel week end del GP degli USA, poiché i team avranno l’opportunità di testare la mescola C4 sviluppata per il 2020 nei due turni di libere del venerdì.

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“L’attenzione di tutti sarà sulle gomme dopo la sorprendente longevità mostrata dalla mescola dura di Pirelli in Messico. Sappiamo che ogni pista porta la sua componente di sorprese: da parte nostra dobbiamo riuscire a inquadrare le possibili dinamiche per prepararci a reagire ogni volta nella maniera migliore, commenta Mattia Binotto.

Reazione che, sul piano tecnico, ha portato la SF90 a lottare per la vittoria su tutte le piste, un progresso che il team principal evidenza e aggiunge: “Veniamo da sei pole position consecutive, ma anche da tre vittorie nelle ultime sei gare: noi vogliamo più di questo.

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Ci incoraggia il fatto di sapere di avere un pacchetto vettura che ci mette in condizione di lottare per il gradino più alto del podio sulla maggior parte dei tracciati. Si tratta senza dubbio di un miglioramento rispetto a come avevamo iniziato la stagione e di questo va dato merito al duro lavoro fatto dai ragazzi, tanto a Maranello che in pista, che ci ha permesso di tornare competitivi”.

I DETTAGLI DECISIVI

Un anno fa, a Austin si correva con, sullo sfondo, la materia tecnica dei cerchi posteriori forati di Mercedes, in una filosofia di gestione della gomma molto diversa da quella necessaria quest’anno, che in Messico ha portato a un degrado nullo della mescola più dura, protagonista anche a Austin, insieme alla media C3 e morbida C4.

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“Le ultime tre gare della stagione ci devono servire come un banco di prova nel quale svilupparci come gruppo di lavoro e per imparare a operare nella maniera migliore possibile in vista della prossima stagione. Davanti la lotta è molto serrata e ogni dettaglio conta per portare a casa un numero più alto di vittorie.

Speriamo che Austin sarà il luogo adatto per mettere in pratica questi concetti. Il tracciato è molto impegnativo, con una combinazione di curve molto differenti fra loro”, analizza Binotto.

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