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Brown, Sainz in McLaren ha trovato il supporto necessario

Zak Brown confronta l'avvio di carriera di Carlos Sainz, sempre "a rischio" nella gestione Red Bull Racing, con l'ambiente sereno creato in McLaren 

Brown, Sainz in McLaren ha trovato il supporto necessario
© LAT Images

Fabiano PolimeniFabiano Polimeni

23 gen 2020

McLaren si ritrova con una coppia di piloti indiscutibilmente dall’alto potenziale in Carlos Sainz e Lando Norris. Due piloti che sono stati in grado di sfruttare bene il potenziale della MCL34, chiamati a ripetersi nel 2020 e con la verifica totale del valore assoluto quando la battaglia sarà per i podi e le vittorie.

Sainz che in carriera si è trovato a correre fianco a fianco con Max Verstappen in Toro Rosso, una stagione e mezza nelle quali ha tutt’altro che sfigurato, anzi. Eppure, Helmut Marko nell’esprimere recentemente un giudizio sul pilota spagnolo lo ha posizionato un passo dietro Max: veloce sì, Carlos, ma di un altro livello, a dire dell’austriaco.

Sempre a rischio in Red Bull Racing

Quale sia l’ambiente in Red Bull Racing e il metodo-Marko è noto, superfluo ripercorrere le carriere di piloti come Vergne, Buemi, Kvyat, da ultimo Gasly. In McLaren, Carlos Sainz ha trovato la stabilità e serenità assenti nelle precedenti esperienze, un approccio in grado di fare la differenza, a dire di Zak Brown.

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“Carlos è stato incredibile, ha vissuto nell’ambiente Red Bull-Toro Rosso con contratti di un anno. Sono un team eccezionale, è chiaro, però possono risultare un po’ duri sui propri piloti e credo che Carlos sia un pilota che ha bisogno di sapere che ha un team alle sue spalle.

Ha bisogno di sapere che la prossima gara non rischia di essere l’ultima che corre, uno scenario e un po’ l’ambiente creato a volte lì (Red Bull Racing; ndr)”, ha commentato all’ultimo Autosport Intenational Show.

Norris subito sorprendente

Dal 2020 serviranno le conferme delle buone prestazioni ottenute all’esordio, si apre un capitolo difficile per altri versi, ancor più per Lando Norris, sul quale Brawn ha raccontato: “Il momento in cui ho pensato ‘Andiamo, è pronto’, è stato quando ha disputato le prime prove libere in Formula 1. Era rilassato come quando lo vedevo in griglia in una gara di Formula Renault.

Non era stava passando un momento del tipo ‘Sono nella macchina di Fernando Alonso, sono qui’. Credo fosse anche una sessione sul bagnato e lui è rimasto sereno e ha trovato subito la velocità”.

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