Dieci anni fa Nakajima effettuava uno shakedown della monoposto Toyota sviluppata per la stagione 2010, alla quale però i giapponesi non presero parte ritirandosi a fine 2009
La Toyota è la grande incompiuta dell'era moderna della Formula 1. Per Jarno Trulli il non essere riuscito a regalare ai giapponesi il successo in F1 è e resterà il più grande rimpianto della carriera, un traguardo tante volte sfiorato ma mai centrato. La Toyota ha lasciato la F1 a fine 2009, ma esattamente oggi, il 5 maggio di dieci anni fa, la casa giapponese accendeva una sua monoposto per l'ultima volta. Era la TF110, la vettura destinata a rimanere in garage per sempre.
Lettera alle auto da corsa mai nate
I vertici giapponesi avevano puntato molto sulla rivoluzione regolamentare del 2009, che doveva essere l'anno della prima, agognata vittoria nel Circus. La crisi del 2008 però già si faceva sentire e la nuova stagione si presentava come quella del dentro o fuori, come dire: adesso o mai più. Una logica seguita da altri grandi case, come la Bmw o la Renault, con la Honda che invece decise di chiudere tutto già a fine 2008: la sua vettura diventerà Brawn Gp e dominerà il mondiale, ma questa è un'altra storia. Oggi infatti siamo qui a parlare della TF110, la monoposto destinata alla stagione 2010, alla quale però la Toyota non prese parte. La decisione di abbandonare la F1 arrivò verso fine 2009 quando la squadra aveva ormai ultimato il nuovo progetto, che però non prese mai il via ad una corsa. L'unica volta che il prototipo della vettura nipponica fu messo in moto fu il 5 maggio 2010, per un breve shakedown attorno alla base di Colonia, in Germania, sede operativa della Toyota Motorsport. Livrea tutta rossa e Kazuki Nakajima al volante, per l'ultima messa in moto di una Toyota da F1.
Quella monoposto non avrebbe mai più rivisto la luce, ed oggi resta uno dei quesiti più stuzzicanti ancora irrisolti: dove sarebbe arrivata? Cercando di non farsi prendere troppo dalla nostalgia, ingigantendo troppo la mitologia tipica di quelle macchine che non hanno mai corso, si può ragionevolmente dire che quella vettura era e resta un'occasione mancata. Nessuno potrà mai dire cosa avrebbero raccolto i giapponesi con quella monoposto, ma le poche immagini a disposizione facevano parlare di una monoposto interessante. La base era la Toyota del 2009, una monoposto che aveva iniziato bene la stagione, perdendosi un po' nel corso dell'anno per via degli sviluppi sempre più centellinati, ma per la TF110 gli ingegneri giapponesi si erano spinti verso scelte aggressive: il diffusore era estremo (da non dimenticare che la Toyota aveva sviluppato un diffusore per il 2009 molto interessante e ricercato, che sarebbe risultato il più valido del lotto se non fosse stata dichiarata la regolarità di quello della Brawn) ed anche il sistema che regolava l'altezza da terra catturava l'attenzione.
WRC, nozze tra Toyota ed Ogier
Il 2010 era anche l'anno dell'ingresso delle tre nuove scuderie a basso budget volute da Mosley, con Lotus Gp (poi Catheram), Virgin (poi Marussia e Manor) e Hispania Racing Team a debuttare nel mondiale. La Hrt tentò di assicurarsi le monoposto Toyota TF110 per la stagione 2011, e lo stesso fece la Stefan Gp, la fantomatica squadra russa che non riuscì a fare il suo ingresso in F1. Entrambe tentarono di acquistare il progetto della Toyota, che aveva sviluppato due telai. Non ci riuscirono e la loro storia presto si concluse, così come quella della TF110: vederla all'opera avrebbe reso tutti più contenti.
#OnThisDay years ago the #TOYOTA TF110, built for the 2010 @F1 season, did its one and only drive. The person who took the wheel for a lap around the factory is still racing for us today: Reigning @fiawec World Champion @kazuki_info ? pic.twitter.com/kKOi22gABB
— TOYOTA GAZOO Racing Europe (@TGReurope) May 5, 2020
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