GP Ungheria, Binotto: Ferrari ha perso potenza rispetto ad altri motori

GP Ungheria, Binotto: Ferrari ha perso potenza rispetto ad altri motori© FIA Pool

L'impatto delle direttive tecniche diffuse dalla FIA, l'eccesso di drag aerodinamico, i tempi sfavorevoli della chiusura causata dal coronavirus, l'organizzazione in fabbrica. Mattia Binotto esamina il momento Ferrari nel venerdì dell'Hungaroring

F.P.

17.07.2020 ( Aggiornata il 17.07.2020 15:53 )

Tra una direttiva tecnica e l’altra, sotto le richiesta di chiarimento di Red Bull lo scorso anno, la power unit Ferrari è stata imbrigliata. Austin il punto più caldo sul tema, poi Interlagos, fino ad arrivare all’installazione del doppio flussometro in chiave 2020. La Ferrari non ha più il vantaggio di prestazione dello scorso anno sul motore e, aspettando una risposta chiara da un circuito come l’Hungaroring, i problemi tecnici interessano anche altre aree.

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Mattia Binotto, al venerdì del GP d’Ungheria, torna sulla materia che ha tenuto banco in inverno, arrivando alla definizione dell’accordo confidenziale con la FIA per archiviare la questione di legalità della power unit 2019.

“Ci sono aree dei regolamenti che forse richiedono ancora dei chiarimenti, è un processo in divenire, sempre esistito in passato e che esisterà in futuro.

Dallo scorso anno sono state diffuse molte direttive tecniche, chiarendo alcune delle aree dei regolamenti, penso che tra queste direttive tecniche abbiamo dovuto adattarci.

Non è stato solo il caso della Ferrari, credo che osservando la potenza di questa stagione gran parte degli altri costruttori hanno dovuto adeguarsi. Sicuramente come Ferrari abbiamo dovuto adattarci e come semplice conseguenza abbiamo perso parte della prestazione che avevamo.

Adesso abbiamo una situazione più chiara relativamente ai regolamenti e ci lavoreremo in futuro”, spiega il team principal.

Sviluppi fuori tempo massimo

A giocare contro la Ferrari anche le tempistiche della chiusura imposta dalla FIA durante la fase più acuta della pandemia di coronavirus, quando le squadre inglesi hanno potuto beneficiare di alcuni giorni in più di lavoro utile in fabbrica, dopo il GP d’Australia. Poi, il caso Honda, di un’esenzione riconosciuta dal regolamento su giorni di chiusura imposta che verranno recuperati in agosto.

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A Maranello si lavorava a correttivi da introdurre sulla power unit, “stavamo preparando dei ritocchi al motore, è un processo continuo, ma non siamo riusciti a prepararli in tempo perché la nostra fabbrica era chiusa, non è stato così con altri costruttori. Abbiamo bisogno di maggior chiarezza in futuro su questa materia”, ha spiegato Binotto nel corso della conferenza dei team principal. Motore congelato e cavalli da “recuperare” scaricando le ali della monoposto.

Velocità, equazione potenza e drag

“E’ sicuramente una combinazione di fattori, la velocità sul dritto è frutto del drag e della potenza, abbiamo perso della potenza rispetto ad altri costruttori, ma abbiamo anche troppo drag che stiamo provando a risolvere.

Sulla potenza dobbiamo anzitutto iniziare a lavorare per un motore migliore il prossimo anno, è importante anche che la FIA continui a chiarire i regolamenti sulla power unit che sono molto complessi e alla fine avere anche una diversa comprensione dei regolamenti in sé”.

Fiducia nei tecnici, stabilità importante

In una fase di crisi come quella vissuta dalla Ferrari, inevitabilmente a finire nel mirino è anche la tipologia di struttura tecnica, quel modello orizzontale introdotto al tempo dal presidente Marchionne. Binotto ha chiarito come, “ci sono persone a casa che hanno responsabilità tecnica delle quali mi fido totalmente, è evidente come finora non abbiamo fatto il compito”, per aggiungere, poi, l’importanza del fattore stabilità: “Potremmo assumere delle decisioni, potrebbero essere anche di tipo organizzativo, però credo che la stabilità sia importante.

Abbiamo persone capaci a casa, è una questione di chiarire le regole, provare a dare una spinta all’organizzazione stessa, non credo però che sia una questione di avere un direttore tecnico che faccia la differenza”.


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