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Vettel gioca d'esperienza mentre la Ferrari certifica tutti i suoi limiti non solo sul motore ma anche sul telaio, mentre Hamilton si avvicina sempre più a Schumi
20 lug 2020
Coraggioso, Seb. Non solo quando a fine gara ha rivelato che lui, in fondo, di essere doppiato se lo aspettava. Per quanto Mattia Binotto abbia messo le mani avanti sin dai test spagnoli, un'ammissione di inferiorità così palese non si era mai sentita da parte del box Rosso. Ma comunque, coraggioso Seb lo era stato anche prima, in gara, in occasione del primo pit-stop nel passaggio da intermedie a slick. Riccardo Adami, suo ingegnere di pista, gli aveva detto di rientrare ai box per mettere le soft, dall'abitacolo Seb ha replicato suggerendo che forse non era la scelta giusta. “C'è del graining, siete sicuri delle morbide? Potremmo andare con le medie”. Scaltrezza non avuta da Charles Leclerc, che mettendo al giro precedente le C4 ha fatto la scelta peggiore della sua gara. Corsa che si è messa subito male per il monegasco, alle prese con una scelta sbagliata che lo ha poi condannato all'11° posto, nonostante lui nel finale abbia voluto sottolineare che pur mettendo le medie, probabilmente le cose non è che sarebbero cambiate così tanto. In questo frangente si è visto come l'esperienza abbia giocato un ruolo decisivo a vantaggio di Seb, bravo a correggere il muretto sulla chiamata ai box.
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