Hamilton corre contro le statistiche del passato, mentre Barcellona evidenzia tutte le carenze della Ferrari. Infine, addio alle mappature da qualifica
Nessuno, purtroppo, pare farci più caso. Ma in pista c'è ancora l'ultimo campione del mondo con la Ferrari, Kimi Raikkonen, destinato a diventare anche l'uomo con più partenze in F1: Barrichello comanda con 323 Gp, ma il finlandese ormai annusa il sorpasso, inseguendo a -4. Purtroppo Kimi al momento non può godersi quelli che rischiano di essere gli ultimi Gp della carriera (non ha ancora un contratto per il 2021), imprigionato in un'Alfa Romeo-Sauber incapace di raccogliere qualcosa di buono. Ci è voluto il miglior Kimi per portare una C39 in Q2, cosa che non accadeva dal Gp del Brasile del 2019. Dopo sei esclusioni di fila in Q1 per entrambe le macchine, Kimi ha piazzato la zampata in qualifica chiudendo 14°, davanti anche alla Renault di Ocon. Certo, briciole per chi era contento di non chiudere tra i primi tre in classifica (mondiale a parte, ovvio) pur di non avere l'obbligo di partecipare al galà della Fia di fine anno. Anche in gara Raikkonen ci ha provato, ma con questa macchina c'è poco da fare. Ha confermato la posizione di partenza, e poco altro c'è da aggiungere.
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