Tanto il team principal Mercedes, che Christian Horner, mettono al centro delle considerazioni le scelte fatte in Ferrari sulle aree di sviluppo del progetto e le priorità decise
La crisi, nera, della Ferrari vista dagli altri, dopo Spa-Francorchamps, è in un interessato Sainz – “Servono grandi miglioramenti sulla power unit” – e nelle valutazioni degli avversari d’elezione.
Quanto, il GP del Belgio, avrà mostrato criticità strettamente legate alla pista e quanto, invece, si tratti di una condizione stabile di scarsa competitività, lo vedremo subito con il passaggio a Monza domenica prossima. E se la power unit è lampante come sconti un deficit di potenza, nel confrontarsi di Vettel con Alfa Romeo, nelle difficoltà in DRS di Leclerc nel prendere la Haas, altri punti deboli emergono chiari.
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“Non è positivo per la Formula 1 e non lo è per la competizione davanti. Mi dispiace davvero molto per tutti i tifosi e i dipendenti della Ferrari per quest’assenza di prestazione”, ha commentato Toto Wolff nel post-gara.
Allineato alle valutazione di Christian Horner, poi, sugli obiettivi e il focus dello sviluppo errato nell’impostazione del progetto.
“La Ferrari deve interrogarsi sulle priorità che sono state fissate di recente e da dove deriva l’assenza di prestazione. Nessuno, dai tifosi alla gente della Ferrari, merita un tale risultato. In realtà, parlare di priorità è errato, perché coinvlgetutta la Ferrari e tutti”, ha proseguito Wolff, in una posizione Mercedes che, sul fronte power unit, subirà gli effetti delle limitazioni all’utilizzo delle mappature speciali in qualifica.
“Ci condizionerà nel senso che abbiamo sviluppato il motore per andare bene in qualifica, vicino ai limiti, rallentarci è fastidioso perché non rende merito all’incredibile lavoro che tutti stanno facendo in HPP, soprattutto rispetto allo scorso anno”.
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