Gp Italia: i 5 temi del GP

Gp Italia: i 5 temi del GP© Getty Images

Nella domenica trionfale di Pierre Gasly e dell'AlphaTauri, è scomparsa la Ferrari, le cui difficoltà sono evidenti dai dati in qualifica. Qualche errore per Hamilton e Mercedes

07.09.2020 13:57

 

Ferrari, nelle curve... peggio che a Spa!


Sul risultato della domenica, meglio stendere un velo pietoso. Non accadeva dal 1995, 25 anni fa, che due Rosse non terminassero il Gp d'Italia. Eravamo in piena ricostruzione, ma almeno allora le due 412T2 erano ai primi due posti: una telecamere si staccò dalla monoposto di Alesi ed andò a finire sulla sospensione di Berger, mettendolo ko. Per Jean la resa invece arrivò a 7 passaggi dal termine, per un problema tecnico. Stesso risultato ma condizioni molto diverse rispetto a questo 2020 (e nel '95 la Ferrari era tutt'altro che un missile, eh), dove invece tutto è andato di male in peggio. Anche rispetto alle qualifiche, dove il Cavallino aveva toccato il punto più basso della sua storia a Monza in termini di risultati. E più che la gara, serve leggere i dati del sabato per capire le difficoltà di questa SF1000. Coperta cortissima dicevamo a Spa, e lo ribadiamo dopo Monza. Come c'era da aspettarsi, l'unica cosa a Maranello potevano fare era scaricare il più possibile le ali (lo diciamo da un po', anche a costo di essere ripetitivi, ma senza aggiornamenti lavorare sugli assetti è tutto ciò che si può fare), cosa puntualmente fatta. I problemi però c'erano e ci sono, più che evidenti: venerdì i piloti si sono ritrovati in una situazione quasi drammatica per le difficoltà di portare al limite questa vettura, soprattutto con un alto carico di benzina (ed infatti tutti e due hanno commesso errori in uscita da Lesmo 1). La linea poi è rimasta quella, e si è visto: a Lesmo 2, in qualifica Leclerc è transitato a 185 km/h, Hamilton addirittura a 202. Fanno 17 km/h di differenza: quasi due categorie differenti. Curioso notare come a Lesmo 1, pochi metri prima, Charles pagasse solo 4 chilometri orari di percorrenza. Le due Lesmo, per quanto simili, non sono uguali: la prima è più scorrevole, la seconda è più secca. Probabilmente nel primo caso è stato anche Charles a metterci del suo sapendo gestire alla perfezione la mancanza di carico, cosa ben più difficile da fare nella seconda di Lesmo, che ha un'angolazione di volante più stretta. Brutta storia anche alla Parabolica, dove Charles si prende un altro abisso da Hamilton: 15 chilometri orari (214 a 229). Alla Ascari, invece, spicca Sainz, nell'unica curva dove non c'è una Mercedes al vertice: lo spagnolo è transitato a 200 pieni, contro i 196 di Hamilton ed i 191 di Leclerc. Da questi dati si evince anche il fine settimana molto complicato dela Red Bull, con Max Verstappen che a Lesmo 1 ed alla Ascari è addirittura più lento di Leclerc. Complessivamente poi la Red Bull è andata meglio della Ferrari, ma ha fatto strano vedere Max così tanto in difficoltà. Sul fronte delle velocità di punta, invece, sostanziale equilibrio (e fa riflettere, cosiderando le scelte di assetto tra Ferrari e Mercedes): 344 per Perez, 342 per Sainz, 341 per Leclerc e 340 sia per Hamilton che per Verstappen. Per il Cavallino, situazione preccoché identica che a Spa: in Belgio le SF1000 avevano rimediato un distacco di 25 centesimi al chilometro, in Brianza questo margine invece è stato di 24 centesimi.

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