Nella domenica trionfale di Pierre Gasly e dell'AlphaTauri, è scomparsa la Ferrari, le cui difficoltà sono evidenti dai dati in qualifica. Qualche errore per Hamilton e Mercedes
Lo stato di forma lo vedi anche dal parco interviste, dove un Hamilton che aveva perso una vittoria praticamente certa si presenta sereno, rilassato e con la voglia di scherzare. Perché era così tranquillo? Semplice, perché in una giornata apparentemente trionfale che si era messa malissimo per lui, alla fine della fiera è quello che tutto sommato è potuto andare a dormire con il sorriso sulla faccia la domenica sera. Aveva tutto da perdere, invece ha limitato i danni su Bottas ed ha addirittura guadagnato su Verstappen, ko per problemi al motore. Lewis sorrideva perché sapeva benissimo che per Valtteri questo era un calcio di rigore a porta vuota, sparato malamente sopra la traversa da parte del finnico. Differenza di attudine perché dopo la bandiera rossa, assodata la penalità, Lewis avrebbe firmato per perdere solo 3 punti. Lo ha fatto, con suo gran merito: mentre Valtteri, pasticcione al via, si lamentava del traffico e dell'incapacità di sorpassare senza poter ricorrere ad alcuna diversa mappatura come da nuove regolamento, Lewis invece i suoi sorpassi li ha fatti, recuperando a poco a poco. Dopo la penalità, si trovava a circa 30” dalla prima posizione ed a 25” circa dalla zona punti, ma è riuscito a chiudere 7° a 17” da Gasly. La Mercedes sarà pure un'astronave, ma in alcuni frangenti ci vuole il piede giusto per farla andare. Bottas non lo aveva, Lewis sì, ed anche in una giornata come questa si è capito come mai, in un campionato a due, dopo 8 Gp uno ha 47 punti più dell'altro.
Hamilton: "Non un gran lavoro, mi assumo le mie responsabilità"
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