Al Nurburgring, giro di incontri per Luca De Meo, a.d. del Gruppo Renault. Al tavolo con Horner, Marko e Abiteboul. Si guarda al 2022 ma Helmut Marko preferirebbe gestire i motori Honda, con un regolamento congelato
Il clima, nell’hospitality Red Bull, era ben diverso domenica mattina al Nurburgring rispetto alle scene di Interlagos. Abiteboul-Marko, dito puntato contro l’austriaco tre anni fa, con la burrascosa coda di campionato e della fornitura dei motori Renault a Toro Rosso – a corto di ricambi –.
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Luca de Meo ed Helmut Marko, Christian Horner e Cyril Abiteboul, tutti a colloquio, con tanto di foto-ricordo scattata da Horner a Marko e De Meo. Prove di trattative per ricucire i rapporti e trovare il vantaggio, entrambi, di una fornitura di power unit dal 2022.
Terreno lavorato da Christian Horner nei giorni scorsi, un’operazione “sminamento” che ha sottolineato come al vertice di Renault ora siano diverse le persone rispetto al passato. “Non avendo un motore per il 2022 al momento, penso sia chiaro che dobbiamo studiare ogni possibile opzione”, ha commentato Horner sull’incontro, immortalato dalle telecamere.
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Presentazioni di rito, a sentire Abiteboul: “E’ stato un incontro neutrale direi, era importante per loro conoscersi l’un l’altro, perché Luca De Meo è recentemente stato nominato a capo del gruppo, adesso sta incontrando tante persone nel paddock”.
Si sarà certo ragionato di come, in quali termini, Red Bull e Renault – più AlphaTauri da non dimenticare – potrebbero tornare a lavorare insieme.
Poi, però, sempre Helmut Marko guarda da un’altra prospettiva la vicenda, intervistato dal giornalista Ralf Bach su F1insider. È l’idea di un motore gestito direttamente, che richiede però condizioni attualmente assenti: “Posto che le discussioni sono positive, preferiremmo rilevare la base Honda e preparare il motore a Milton Keynes. E’ una cosa possibile solo con il congelamento dello sviluppo dalla prima gara del 2022. Ci serve una decisione da parte della FIA il prima possibile e se sarà positiva il prossimo passo sarà trovare un accordo con Honda.
Abbiamo svariati edifici a Milton Keynes e attualmente stiamo esaminando dove potremmo inserire la gestione dei motori”.
Diversi sarebbero gli investimenti necessari tra le due soluzione e differenti sarebbero le condizioni tecniche, sulle quali Marko aggiunge: “Tutti i costruttori hanno il loro team e realizzano telaio e motore perché siano una fusione unica. Noi avremmo qualcosa intorno alla quale realizzare il telaio. Affronteremmo sempre soluzioni tecniche che dovremmo accettare, per questo preferiamo la soluzione Honda, ma richiede certi parametri, come un regolamento sui motori congelato dal 2022”.
Compromessi che, perlomeno in chiave aerodinamica, con le nuove norme dovranno fare i conti con le aree di conformità, entro le quali pochi margini di manovra si prospettano per i costruttori.
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