Mick Schumacher, il 47 in Haas e lo spartiacque Sochi

Mick Schumacher, il 47 in Haas e lo spartiacque Sochi© Getty Images

Dopo l'annuncio che correrà in Haas nel 2021 - sarà al volante già nelle libere di Abu Dhabi e nei successivi test - Mick ripercorre le fasi che lo hanno portato all'approdo in Formula 1

Fabiano Polimeni

02.12.2020 13:04

Prime parole da pilota "eletto" Haas, oltre quelle rituali dell’ufficializzazione che sarà Mick Schumacher a fare coppia con Nikita Mazepin nel 2021 nel box diretto da Guenther Steiner. C’era curiosità sui tempi della decisione, frutto della Ferrari - della quale resta pilota FDA contrattualizzato sul lungo periodo - come sottolinea Guenther Steiner: “Hanno 5 giovani in Formula 2, non so come prendano la scelta e non posso commentare, ma se si osservano i risultati Mick è sempre stato ok al primo anno e sempre pienamente coinvolto al secondo. Ha il fattore calma, sa che di non dover forzare tutto al primo anno e il 2021 per noi sarà anche un anno di transizione”.

Sochi momento chiave

L’idea di portarlo in macchina è stata manifestata da Steiner a Gene Haas la scorsa estate, prospettare per il team un legame più stretto con la Ferrari, sulla scia di quanto accade con Alfa Romeo. E c’è un passaggio legato al team e l’uscita nelle libere 1 al Nurburgring, saltata per il maltepo, sul quale Mick Schumacher spiega: “Dopo il week end di Sochi abbiamo avuto la notizia che le cose si sarebbero messe bene. Sapevamo che stavano andando nella giusta direzione ma non l’ho saputo molto prima di quanto non lo abbiate saputo voi che avrei guidato in Formula 1.

Quando venne presa la decisione di effettuare le libere 1 con Alfa non eravamo ancora pronti a dire nulla di specifico sulla direzione verso la quale sarebbero andate le cose”. Avuta la notizia, il primo pensiero è stato per i genitori e rivela un retroscena Mick: "Mia madre non è stata in realtà sorpresa. E' stato un po' come 'sì, ero certa che ce l'avresit fatta'. Ho sempre sentito il grande supporto suo e di tutta la famiglia".

Correrà con il numero 47 sulla monoposto, nient’altro che la somma delle date di nascita sua, di Michael, Corinna e Gina Maria, come anche un 7 che si rifà ai titoli mondiali di papà Michael, insieme al 4 portato in Formula 3 europea nel 2018: “Il 4 e il 7 sono i miei preferiti ma erano già occupati e ho scelto il 47”. 

Lo porterà in pista nel 2021 ma c'è uno scenario da seguire con attenzione e riguarda la partecipazione di Grosjean all'ultima gara di Abu Dhabi. Sulla possibilità che sia Mick Schumacher eventualmente a subentrare a Yas Marina, il tedesco ha commentato circa lo stato di preparazione: "E' fantastico se si è considerati pronti a farlo, io sento di esserlo. Ci sono 3 prove libere per avere il tempo di imparare, sarebbe una sfida assolutamente ma penso sarei in grado di conoscere la macchina maggiormente ed essere anche meglio preparato per il prossimo anno". 

Abituato a gestire la pressione

Schumacher e Mazepin avranno la serenità di contratti pluriennali, sarà nel 2022 che dovranno arrivare i risultati. Le attenzioni su quel che farà Mick è naturale saranno particolari, lui assicura: “Si tratta più come gestisci la pressione e negli ultimi anni ne ho avuta parecchia. Riesco a gestirla molto bene e speriamo non cambi quando sarò in F1.

Le aspettative vanno smorzate, non saremo in corsa per la vittoria al primo anno. Mi aspetto di poter fare del mio meglio, crescere come pilota e conoscere la vita da pilota di Formula 1 con le procedure all’interno della squadra”.

Haas rischio relativo con due rookie

Da una coppia di piloti molto esperta all’estremo di due piloti rookie, Guenther Steiner pone in prospettiva la vicenda e spiega: “Sono molto ben preparati, sono piloti cresciuti con i dati e non glielo si deve insegnare. Il prossimo anno avremo una stagione di transizione e ne approfitteremo per prepararci, se scegli di avere due rookie il prossimo anno è il migliore”.

La scelta di Nikita Mazepin è stata a lungo accostata alla possibilità di una sponsorizzazione per Haas, della quale ha un gran bisogno. Quella di Mick Schumacher sarà un altro buon motivo da esporre per attirare la pubblicità sulle monoposto: “Mick sta provocando grande scalpore ma è una cosa da gestire bene e può ritorcersi contro. Dobbiamo prepararlo e farlo crescere per un gran futuro, Mick Schumacher è Mick Schumacher ed è normale ci sia interesse, suo padre è leggenda”.


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