Test Barhain 2021, Leclerc: "La SF21 si comporta come vogliamo"

Test Barhain 2021, Leclerc: "La SF21 si comporta come vogliamo"© Getty Images

Il monegasco è soddisfatto dal comportamento della SF21 che, in pista, conferma i dati delle simulazioni. Gli stili di guida simili tra lui e Sainz sono un ulteriore punto di forza per indirizzare lo sviluppo

Michele Salvatore

13.03.2021 14:32

Dai test del Bahrain ancora non sono arrivate indicazioni precise sul potenziale della Ferrari SF21. Giri a velocità costante, prove di comparazione sulle gomme, tutto fatto senza forzare, con run dal passo alto. Più per capire se i problemi della SF1000 sono alle spalle che per andare all'attacco.

A quanto ha detto Leclerc, almeno il primo, uno dei principali che la Ferrari si porta dietro da anni, pare effettivamente superato: “I primi dati che abbiamo raccolto in pista sono correlati con quelli che avevamo a Maranello prima di questo test", ha detto il monegasco. Senza dubbio una cosa positiva, visto che proprio la mancanza di coerenza tra simulazioni e comportamento effettivo della vettura ha spesso mandato in crisi i tecnici di Maranello, spiazzati dal fatto di non vedere quello che si aspettavano e quindi costretti a correre ai ripari sia per le soluzioni di set up, sia per le linee di sviluppo da seguire.

Test Bahrain, l'azione in pista in diretta

L'importanza dei feedback

Certo, pochi giorni di test e la tempesta di sabbia del primo giorno di prove non sono le condizioni ideali per preparare la stagione ma, come ha proseguito Charles: “Dare un feedback sulla macchina così è difficile, ma vedere che il lavoro fatto coincide con le simulazioni fatte in fabbrica è un buon segno".

La stagione, dunque, è iniziata con il piede giusto, ma se proseguirà come Binotto si aspetta dipende da tante incognite.

Il rapporto con Sainz

Ad esempio dal rapporto tra Leclerc e Sainz e come i due collaboreranno per sviluppare la macchina, visto che gli stili di guida diversi tra Charles e Vettel si sono rivelati un ulteriore problema, soprattutto per il secondo, che non ha mai gradito gli assetti con il posteriore più leggero, apprezzati invece dal monegasco.

“Come ha detto Binotto - Ha concluso Leclerc - non ci sono numeri 1 o 2 in squadra e anche se sono in Ferrari da più tempo rispetto a Carlos non mi sento il numero 1, partiamo alla pari. Ci spingeremo per migliorarci e migliorare la macchina, infatti abbiamo per ora sensazioni simili e possiamo indirizzare lo sviluppo nella stessa direzione. Non ci sono preferenze dell’uno che prevaricano sull’altro”.

Parole che sono musica per qualsiasi ingegnere.


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