Ecco promossi e bocciati di Barcellona: bene Hamilton, Leclerc e Ricciardo, da rivedere Tsunoda, Alfa Romeo e...
Un terremoto per il libro dei record. Lewis Hamilton vince ancora, non si ferma e continua a danzare tra le statistiche della Formula 1. Sabato è andato in tripla cifra per quanto riguarda le pole position, che adesso sono 100: fa impressione pensare che il secondo della storia, Michael Schumacher, si sia fermato a 68. Domenica poi l'inglese ha vinto mettendo in pratica quello che la squadra ha studiato sulla carta per lui: ha ritardato la prima sosta, ha anticipato la seconda ed a quel punto la Red Bull non ha potuto reagire: se Max si fosse fermato subito sarebbe finito dietro all'inglese con l'undercut, se Max fosse rimasto in pista, come poi è successo, si sarebbe ritrovato senza gomme nel duello finale. E' andata così, e Lewis ha potuto portare a casa la vittoria numero 98, la quinta consecutiva a Barcellona: solo un pilota prima di oggi era riuscito a vincere ininterrottamente per cinque volte consecutive nello stesso GP. Era il suo idolo Ayrton Senna nel salotto di Monaco (dal 1989 al 1993), prossima tappa del mondiale 2021. Ha di che gioire, Hamilton: è troppo intelligente per non sapere che le prestazioni in gara della sua W12 su un circuito del genere sono una garanzia per il prosieguo del campionato. La lotta per il titolo è aperta, ma dopo Barcellona uno dei due contendenti può dirsi più favorito dell'altro. Per Lewis, poi, si tratta del miglior inizio di sempre insieme al 2015: anche allora arrivarono tre vittorie ed un 2° posto nelle prime quattro gare, proprio come quest'anno, anche se i punti furono 93, mentre stavolta sono 94 per via del punto aggiuntivo del giro veloce (non assegnato sei anni fa) raccolto ad Imola.
Hamilton: "Ho pensato a non fermarmi, poi mi sono fidato del team"
Bravo. Talmente bravo che in diretta il suo capo si è sentito in dovere di intervenire a favore della squadra, per sottolinearne i progressi, e non far passare il messaggio che sia esclusivamente tutto merito di Charles. Il quale a Barcellona ha fatto tutto bene, senza mai sbagliare: super in qualifica, grande alla partenza e concreto in gara. All'ultimo tuffo nel Q3 ha trovato la via per la seconda fila, prologo di un primo giro che lo ha portato a sorpassare, addirittura all'esterno di curva 3, nientemeno che una Mercedes. Quella di Bottas, che in pista non è neanche riuscito a restituire il sorpasso. Il primo stint del monegasco è stato da applausi: ha tenuto un gran ritmo senza sciupare troppo le gomme e, soprattutto, riuscendo a tenere dietro una macchina che a pista libera è poi scappata. Nel finale, con pneumatici infinitamente più vecchi, ripetere l'impresa non è stato possibile, ma Charles ha corso da grandissimo. Nella prima fase non gli interessavano nemmeno i distacchi di Ricciardo, che pure era il vero avversario: anche per questo Binotto ne ha applaudito la mentalità, ricordando però che la squadra doveva fornire i distacchi “giusti”, cioè quelli che erano veramente importanti. Ottima la gestione delle gomme da parte di Charles, con una seconda sosta accademica solo perché con Perez lontanissimo, non aveva senso rischiare un crollo dei battistrada, pur se la situazione era sotto controllo. Peccato per un podio che non arriva, ma Leclerc potrà affacciarsi alla gara di casa con il massimo della fiducia.
Leclerc: "Tutto perfetto, ma sognavo il podio"
“Sappiamo che è forte, Daniel arriverà e ci sarà per tutto l'anno”. Parole di Mattia Binotto, che ha sottolineato come anche la McLaren, insieme alla sua Ferrari, possa contare su due piloti molto forti. A Barcellona è arrivato il primo squillo di Daniel Ricciardo, che per la prima volta in stagione ha fatto meglio del compagno di squadra Norris. In qualifica la McLaren si è complicata la vita, e con entrambe le macchine nel Q3 ha avuto a disposizione un solo tentativo: l'inglese perché si era giocato un treno di gomme morbide di troppo nel Q1 (non per colpa sua, ma per Mazepin che gli aveva rovinato il giro buono, costringendolo a tornare nuovamente in pista con pneumatici freschi), Daniel perché la squadra ha calcolato male i tempi di uscita e così l'australiano non ha potuto effettuare il secondo tentativo, prendendo bandiera prima di lanciarsi. Questo è bastato per tenersi dietro il compagno di squadra, mentre al via Ricciardo è stato perfetto: ha passato Sainz ed Ocon, prendendosi una quinta posizione diventata sesta dopo il sorpasso di Perez. Il numero 3 però è riuscito a tenersi dietro Sainz, in uno scontro diretto in pista molto importante per la classifica Costruttori. Il primo vero sorriso della sua nuova avventura a Woking.
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