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Guerra in Ucraina, la F1 rescinde il contratto con il GP di Russia

Cancellato il GP a Sochi in calendario quest'anno, la Formula 1 ha annunciato un altro provvedimento, di rescissione dell'accordo in essere per correre in Russia negli anni a venire

Guerra in Ucraina, la F1 rescinde il contratto con il GP di Russia

Non ci sarà nessun Gran Premio di Russia a Sochi, quest'anno. Non ci sarà alcun Gran Premio di Russia in futuro. E' un'altra delle conseguenze innescate dalla guerra mossa dalla Russia all'Ucraina.

La Formula 1 ha diffuso una nota con la quale annuncia la rescissione del contratto che legava l'organizzatore del mondiale al promoter dell'evento russo.

L'edizione 2022 del GP sarebbe dovuta essere l'ultima a Sochi, con il programmato spostamento della gara, dal 2023, a Igora Drive. L'impianto, alla periferia di San Pietroburgo, è stato oggetto di interventi di adeguamento per ospitare la Formula 1.

"La Formula 1 può confermare di aver rescisso il contratto con il promotore del GP di Russia, con la conseguenza che la Russia non avrà una gara in futuro", la stringata comunicazione, chiara come forse non era parsa essere la primissima nota relativa all'edizione 2022 del GP a Sochi.

Sui piloti in ordine sparso

Il quadro sportivo legato alla vicenda Ucraina e, ancor più strettamente lo scenario che interessa il motorsport, registra quest'ultima mossa dopo le posizioni espresse dalla FIA e da alcune federazioni automobilistiche nazionali.

In materia di ammissione dei piloti con licenza russa, la Federazione internazionale ha previsto la possibilità che gareggino sotto la bandiera FIA; di diverso avviso, allineata alla posizione del CIO, è invece la posizione dell'ente sportivo britannico e di altre federazioni nordiche - Finlandia, Svezia -: piloti russi e bielorussi si ritrovano con le licenze sospese in questi paesi, impossibilitati a gareggiare.

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