GP Australia, l'anteprima: quante novità!

GP Australia, l'anteprima: quante novità!© LAPRESSE

Dopo tre anni la F1 torna a disputare una gara a Melbourne, su un tracciato rinnovato nell'asfalto e nel disegno per garantire più battaglie, insieme alle 4 zone Drs

07.04.2022 ( Aggiornata il 07.04.2022 17:45 )

Non sarà come una prima volta, ma un po' per l'assenza di tre anni ed un po' per le novità della pista, è come se lo fosse. Di nuovo Australia, di nuovo Melbourne. Il luogo giusto per proseguire il racconto di un mondiale che al terzo appuntamento ha ancora più fame di notizie, curiosità, prove e controprove.

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Ecco la nuova Melbourne: tra azione in pista ed assetti

Dopo Sakhir e Jeddah, l'Albert Park. Ovvero una pista che ha poco o niente a che vedere con le prime due. Il circuito che sorge nello stato del Victoria si differenzia molto da quelli che hanno ospitato le prime due gare del campionato 2022: non ha i lunghi rettilinei del Bahrain, non ha le criticità della pista saudita, alla quale si avvicina solo per la presenza di qualche muretto, peraltro presenti in misura infinitamente minore in Australia. Insomma, un tracciato che rappresenta un altro banco prova per fornire un quadro generale ancora più completo della scala dei valori di questa Formula 1 tutta nuova. Una sfida oltretutto differente anche per gli ingegneri, che non troveranno la vecchia Melbourne: il cittadino non permanente che si snoda attorno al lago di Albert Park è stato riasfaltato e soprattutto ha visto modifiche sostanziali alle vecchie curve 9 e 10, il tratto della chicane Clark. Da una frenata secca con curva a destra, si è passati ad una lunga piega destrorsa che premia la scorrevolezza eliminando, di fatto, due curve. In pratica, si userà la vecchia strada interna di servizio, e non è una modifica da poco: pur avendo cambiato relativamente poco il layout, si tratta di interventi che hanno un peso notevole nell'azione in pista e nella scelta degli assetti. Il nuovo disegno rende molto più rapido il settore centrale, con l'idea di aiutare chi insegue a perdere meno contatto (e con le nuove F1 questo effetto sarà maggiorato) in quel tratto di pista, favorendo l'inseguimento pure alla velocissima chicane successiva, utile per poi portare l'attacco in fondo al dritto in curva 11 (la vecchia curva 13), pure quella modificata. Quest'ultima, ovvero la Ascari, rappresenta il tocco finale dei lavori introdotti qualche curva prima: potrebbe dunque essere lei, rinnovata con un ingresso più ampio per favorire le traiettorie in duello, il punto di massima tensione nell'arco del giro. Il "lifting" del tracciato australiano, che dal debutto nel 1996 era rimasto praticamente invariato, comprende anche curva 1 e 3, allargate per favorire duelli e sorpassi, con ritocchi alla 6, più veloce, ed alla nuova 13 (la vecchia 15, la Prost), tutte introduzioni nell'ottica di favorire duelli e sorpassi.

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Per quanto riguarda gli assetti invece, Melbourne ha sempre rappresentato una storia un po' a sé, proprio perché si tratta di un circuito cittadino temporaneo per il quale sono sempre serviti accorgimenti specifici e mirati, a cominciare dall'aspetto meccanico, ed a maggior ragione sarà così stavolta con un asfalto tutto da scoprire. Essendo nuovo, probabilmente i piloti si troveranno di fronte una pista con poca aderenza che andrà via via a "gommarsi" nel corso del weekend. Dal punto di vista aerodinamico invece si è sempre andati su un carico medio, al massimo medio-alto: le curve erano numerose ed i rettilinei non erano lunghi, aspetto che favoriva l'interesse per una deportanza sostanziosa. Con gli interventi alla Clark, però, si potrebbe andare incontro a scelte diverse: l'efficienza aerodinamica conterà un po' di più, rendendo più larga la forbice nella variabilità degli assetti. Tuttavia, la presenza di ben quattro zone Drs (leggi qui) con due soli detection point (il rilevatore tra curva 6 e 7 permetterà l'utilizzo dell'ala mobile non solo dopo la 8 ma anche nel tratto dalla 10 alla 11, mentre quello posto tra curva 12 e 13 farà lo stesso nel rettilineo principale e pure tra curva 2 e 3) potrebbe indurre le squadre ad optare comunque per un carico elevato: del resto la resistenza non la si pagherà in qualifica, dal momento che per ogni tratto veloce si potrà aprire il Drs, e anche in gara girare con assetti più carichi potrebbe non essere un grosso svantaggio se un pilota riuscirà a stare in scia all'avversario, potendo appunto contare sull'ampio utilizzo dell'ala mobile. Tuttavia, anche una scelta che andrà a privilegiare le velocità in allungo potrebbe avere un senso, con questo nuovo layout. Grattacapi non da poco per gli ingegneri.

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Ferrari e Red Bull, nuovo duello tra filosofie differenti

Per i pronostici serve tenere in conto gli indizi delle prime due gare, che hanno evidenziato un sostanziale equilibrio tra Ferrari e Red Bull, con la prima leggermente avanti. Per entrambe la tappa australiana sarà un nuovo confronto tra due concetti di vettura diversa; e dal momento che per entrambe non sono previsti sviluppi degni di nota ma solo accorgimenti, si lavorerà con il rispettivo pacchetto a disposizione: sarà dunque una nuova battaglia sul fronte degli assetti, che tanti spunti ha regalato a Jeddah. La RB18 ha nell'efficienza aerodinamica un vero punto di forza, motivo per cui potrebbe trarre giovamento delle novità della pista; la Ferrari invece potrà sfruttare pienamente la sua ottima trazione ed il suo ottimo livello di carico, ma al tempo stesso anche per lei la nuova Melbourne potrebbe essere un vantaggio: potrebbe andare aerodinamicamente carica in qualifica senza perdere troppo terreno sul dritto grazie all'ampio uso del Drs. Considerando il disegno dell'Albert Park, non è da escludere una convergenza per quanto riguarda la scelta del set-up, aspetto che avrà ripercussioni sulle gomme, tema caldo in Australia.

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Pirelli ed il salto di mescola

Dopo tanto tempo infatti la Pirelli ha scelto di azzardare un "salto" nelle mescole che avrà sicuramente importanti ripercussioni strategiche: la casa milanese porterà in Oceania mescole C2, C3 e C5, lasciando a casa la C4 (ecco perché). Saranno dunque fondamentali le indicazioni nelle FP2 per comprendere che strategia impostare: non è da escludere, anche se è tutto da vedere, che avremo nella C5 una semplice gomma "da qualifica" che poi, sfruttando il nuovo regolamento che lascia scelta libera per tutti al via, non verrà utilizzata in gara. Per cui sarà importante evitare di avere problemi come quelli avuti dalla Ferrari nel venerdì di Jeddah, quando sia Leclerc che Sainz non erano riusciti a simulare il passo gara: forse anche la mancanza di dati precisi è stata alla base di una scelta piuttosto conservativa nel deliberare gli assetti in vista di qualifica e gara in Arabia Saudita. Il discorso sulle gomme andrà di pari passo con un altro elemento rinnovato a Melbourne, ovvero l'innalzamento della velocità massima da tenere in corsia box da 60 ad 80 chilometri orari: questo significa semplicemente che per percorrere la pit-lane si impiegherà meno tempo, aspetto che renderà meno penalizzante una gara a due soste su questa pista rispetto al passato.

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In attesa di segnali d'argento

E la Mercedes? La via della risalita, visti i problemi nelle prime due gare, è molto lunga. Ma a Melbourne è atteso un primo segnale di risveglio da parte della casa della Stella, che dovrebbe introdurre una nuova ala posteriore e forse anche una nuova ala anteriore. Niente di miracoloso, niente che faccia fare alla W13 un balzo tale da potersela giocare con Red Bull e Ferrari: ma dovrebbe essere (condizionale d'obbligo, perché ogni pezzo nuovo è sempre atteso alla verifica della pista) un primo passo verso la risoluzione di un grosso problema apparso sulle Frecce d'Argento, ovvero l'eccessiva resistenza aerodinamica; e questo è un palliativo in attesa di tirare fuori tutta la prestazione dalla W13, che deve guarire dal vero macro-problema che l'attanaglia, il porpoising. Avere un cuscinetto di vantaggio sul resto della concorrenza, intesa dalla quarta forza in giù, consente alla Mercedes di respirare e di poter sperimentare, nei limiti del possibile, variazioni di assetto che aiutano a comprendere meglio una vettura nata apparentemente con molti difetti. Nessuno in Mercedes si aspetta di lottare per la vittoria in Australia, ma è dalla terra dei canguri, forse, che i campioni in carica proveranno a poco a poco a risalire.

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