GP Monaco: i top e flop

GP Monaco: i top e flop© Getty Images

Un Perez in trionfo non oscura le buone prestazioni di Russell e Norris, mentre la Ferrari fa cilecca con le strategie e Schumacher finisce di nuovo a muro

30.05.2022 ( Aggiornata il 30.05.2022 13:39 )

FLOP

Ferrari

Questa F1-75 è un patrimonio raro da non disperdere, Charles Leclerc un talento sopraffino da innaffiare con affetto, Carlos Sainz un pilota dalla visione di gara da ascoltare, dato che alla fine era stato uno dei pochi a comprendere che era inutile fermarsi per le intermedie se di lì a poco sarebbero servite le slick. E' il muretto, dunque, che ha fatto acqua in una Monaco in cui dell'acqua, dal punto di vista del Cavallino, si sarebbe fatto volentieri a meno. Ci si può chiedere se non sarebbe stato meglio fare la stessa strategia con Leclerc, se non sarebbe stato meglio evitare una doppia sosta successivamente, pensieri leciti ai quali si proverà a dare una risposta nelle riunioni di Maranello. Il mondiale è ancora lungo, con questa macchina e questo pilota si può sognare: a patto di non regalare altri punti.

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Nicholas Latifi

A muro all'inizio, un'impresa degna di nota. Un bloccaggio al Loews e via a far conoscenza con i muretti quando sarebbe bastato tenere la traiettoria, comprendere le condizioni della pista, scaldare le gomme: tutta una serie di cose evidentemente non così banali. E nemmeno rispettare le bandiere blu lo è stato: ha rallentato Sainz da Beau Rivage al Portier, una serie di curve forse fatali allo spagnolo della Ferrari. Questa la cronaca della sua gara, che lo vede comunque davanti a Zhou e Tsunoda sul traguardo.

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Mick Schumacher

Il trend sta diventando allarmante, gli incidenti numerosi, le preoccupazioni fondate. E' come se la crescita del ragazzo si fosse interrotta di botto, una cosa nuova per lui, in controtendenza in una carriera che nel secondo anno di attività nella categoria aveva sempre mostrato consistenti passi avanti. E invece no: oggi Mick sbaglia troppo e sbaglia spesso, tanto da stufare pure Gunther Steiner, uno che tra l'ultimo biennio di Magnussen e Grosjean e l'annata con Nikita Mazepin con piloti fallosi e sfasciacarrozze dovrebbe avere una certa confidenza. Il cambio di compagno nel box, da Mazepin a Magnussen, ha messo più pressione ma non basta a giustificare un rendimento al ribasso e deludente. Tocca far suonare la sveglia, Mick, pena restare fuori dal giro.

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