Marko, ecco perché Red Bull ha snobbato Schumacher

Marko, ecco perché Red Bull ha snobbato Schumacher© Getty Images

Pure con le opportunità di un sedile da titolare in Alphatauri e il ruolo di terzo pilota in Red Bull, le strade del pilota tedesco e di RBR non si sono incrociate

05.12.2022 ( Aggiornata il 05.12.2022 14:34 )

Il programma junior di Red Bull non scoppia di salute, perlomeno è a corto della quantità e qualità di talenti che ha saputo sfornare negli ultimi 15 anni. Liam Lawson è il junior attualmente più vicino a respirare l'aria di Milton Keynes, tra sessioni di test spese al volante della RB18 e i due venerdì di prove libere 1 imposti dal regolamento.

Tra le voci del mercato piloti, un rumour era iniziato a circolare intorno a Mick Schumacher e la possibilità che potesse essere un candidato da piazzare in Alphatauri, con Gasly partente direzione Alpine. Mai troppo accreditata la pista, a dire il vero, per Schumacher resta da definire un'offerta firmata Mercedes, essere terzo pilota e riserva nel 2023 a Brackley.

Perché Mick non è rientrato nei piani Red Bull Racing? Né con prospettive di un sedile da titolare né, tantomeno, come riserva? 

Mick "uomo Ferrari"

A Milton Keynes è stato scelto Daniel Ricciardo, mentre a Faenza, tramontato il progetto Colton Herta, Marko si è convinto a dare una chance a Nyck De Vries, "presentato" da Verstappen a settembre.

"Schumacher non è mai stato un'opzione per quanto ci riguarda, visto che ha sempre fatto parte del programma Ferrari: per questo non era interessante", le parole di Marko alla Bild. 

"Non ci interessava, soprattutto considerando quanto, il nostro pilota di riserva, dovrà partecipare a eventi sponsorizzati negli Stati Uniti. Ricciardo è perciò la persona giusta con il suo profilo e la sua immagine".

Quell'appartenenza a FDA fino al termine del 2022 è indicato quale ostacolo ufficiale, sebbene altre valutazioni avranno spinto Marko a operare sul mercato nel modo in cui ha agito, anche di carattere sportivo e prestazionale.

Un legame con FDA che, tuttavia, a Mick non ha aperto alla conferma in Haas, dove pure il rapporto con la Ferrari è stato strettissimo negli ultimi due anni. 


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