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Riviviamo gara per gara la stagione 2022, dall'illusione Ferrari al ritorno di forza da parte della Red Bull, prima di un finale segnato dalla resurrezione Mercedes e la chiusura in trionfo di Verstappen
30 dic 2022
Tra porpoising, tema tecnico dominante, rotazione di motori e sviluppi sulle macchine, la griglia di partenza inizia a mutare. Soprattutto su una pista nuova e per nulla ordinaria come il cittadino di Miami, una nuova casa per la F.1 fatta di muretti, ambizioni ed acqua finta per esporre gli yacht lungo una curva (no, non è uno scherzo). Quello che conta però sono i numeri e nel caso di Max Verstappen sono tre su tre, nel senso che nelle tre gare che l'olandese ha portato a termine nei primi cinque Gp, le ha vinte tutte e tre. Numeri che la Rossa inizia a temere, insieme alla tendenza di un passo gara sempre al ribasso rispetto al grande potenziale della F1-75 in qualifica: a Maranello sanno benissimo in questa fase del mondiale che il progetto è buono, è nato bene ma che non ci si può cullare sugli allori, pena prepotente ritorno di Verstappen non solo nelle prestazioni ma anche in classifica. Il mantra dovrebbe essere “senza fretta, ma senza sosta”, inteso come ritmo di aggiornamenti sulla vettura: serve più passo gara ed un pelo di potenza in più, perché sul dritto la RB18 vola ed a volte, come nel finale di gara dopo la safety car, avere tanto carico non basta se poi non hai lo spunto per passare. Occhio, perché sarà un argomento piuttosto importante nell'economia del campionato.
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