I grandi progressi mostrati nel corso del 2022, nonostante un inizio di campionato molto difficile, danno fiducia al team di Lawrence Stroll, che punta al 4° posto tra i Costruttori
Tanto deludente all'inizio, quanto sorprendente nel corso dell'anno. La AMR22, nata sotto una pessima stella, ha migliorato continuamente nel corso della stagione: nei primi GP se la giocava con la Williams, mentre ad Abu Dhabi è arrivata sul livello prestazionale di McLaren ed Alpine. E' questo che dà fiducia alla squadra, e la sensazione è che il team sul progetto 2022 non sia potuto intervenire come avrebbe voluto per scelte iniziali che si sono rivelate sbagliate, nonostante i corposi pacchetti evolutivi che con il passare dei GP hanno fatto scalare la griglia alla vettura britannica. Bocciata l'iniziale veste aerodinamica con radiatori rialzati e fiancate larghe solo nella parte superiore, la squadra ha virato per una soluzione "stile Red Bull" che ha dato risultati migliori nonostante sia rimasta un'elevata resistenza all'avanzamento, difetto intrinseco della AMR22 e probabilmente uno dei primi punti da rivedere per il 2023. Tuttavia, la AMR22 ha dimostrato di avere anche punti di forza, come ad esempio l'affidabilità (merito della Pu Mercedes, che fornisce tutto il retrotreno) e la gestione delle gomme: la macchina è sempre andata meglio in gara rispetto alla qualifica e questa è rimasta una tendenza generale per tutto il campionato 2022. Lo sviluppo comunque ha portato miglioramenti sia in gara che in qualifica, ed il giro secco negli ultimi GP del 2022 sembrava non essere più un vero problema. L'obiettivo è cominciare il 2023 con le prestazioni di fine 2022, in modo da avere speranze concrete per essere il quarto team dietro a Red Bull, Ferrari e Mercedes. La nuova nata, la AMR23, nelle sue prime immagini ha dimostrato di essere un progetto molto elaborato con una soluzione particolare per le pance: la curiosità di vederla all'opera è tanta.
Aston Martin AMR23: l'analisi tecnica
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