F1 2023, dove eravamo rimasti: Mercedes

F1 2023, dove eravamo rimasti: Mercedes

Chiuso il ciclo di 15 titoli iridati conquistati in otto stagioni, la Mercedes va alla ricerca di altre vittorie: per riuscirci serve una W14 priva dei tanti difetti che hanno tarpato le ali alla W13 del 2022

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21.02.2023 ( Aggiornata il 21.02.2023 11:50 )

La monoposto: l'enigmatica W13 una lezione per la W14?

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Se è vero che dalle difficoltà nascono delle opportunità, la W14 potrà avere il vantaggio di avere avuto un grande insegnamento dalla W13. C'è della filosofia, tra Brackley e Brixworth, nell'approccio al 2023, un anno nel quale andrà in pista una vettura nata sotto il segno di una monoposto che ha fatto dannare tecnici e piloti. A lungo ci si è interrogati su cosa non funzionasse sulla monoposto 2022, che come una cipolla sembrava fatta a strati: ogni volta che la squadra risolveva un guaio, ne veniva trovato un altro subito dopo. Per arrivare al cuore del problema, una lunga trafila di esperimenti e tentativi che alla fine hanno portato al successo di Interlagos, una sorta di chiusura del cerchio. Le lunghe analisi di casa Mercedes sono state utili per arrivare a delle risposte certe: la W13 era una macchina concepita per girare con altezze da terra minime per sviluppare più carico verticale, ma certe altezze nelle realtà semplicemente non sono state possibili per via del porpoising, fenomeno con cui il team, contrariamente alla Red Bull che lo aveva già affrontato in sede di progettazione, si è scontrato solamente una volta sceso in pista. Di fatto, la Mercedes era già in ritardo nei primi giorni dei test, e ci è voluto ulteriore tempo per capire che i problemi non erano solamente aerodinamici, ma anche meccanici, perché il fenomeno del porpoising era figlio di particolari compromessi tra aerodinamica e meccanica delle sospensioni, soprattutto quelle anteriori. Contrariamente a quanto si pensava, le fiancate molto snelle (di questa forma per distanziare ed isolare il corpo vettura dalle turbolenze provenienti dall'anteriore) non sono state uno svantaggio così grande, ed infatti la squadra le ha riproposte sulla W14. Di sicuro, la vettura 2023 dovrà essere più versatile e più comprensibile agli occhi dei tecnici: la W13 aveva finestre di funzionamento molto ristrette, era molto sensibile ai cambiamenti, anche piccoli, di set-up e delle condizioni al contorno, e tendeva a soffrire i compromessi di assetto, finendo per dare il meglio di sé solo su circuiti prevalentemente omogenei nella tipologia di curve. Le asperità dell'asfalto erano un altro cruccio per la W13, la quale andava tendenzialmente meglio sui circuiti lisci e da alto carico (dove quindi il rischio porpoising era teoricamente maggiore, ma anche quelle dove si va con assetti meccanici più rigidi, che invece aiutano molto a difendersi dal porpoising), per cui la squadra per la W14 ha lavorato molto anche sulla meccanica. Pure sul fronte power unit si è cercato di fare passi in avanti: l'affidabilità è stata ottima, ma la Pu di Brixworth ha dato l'impressione di aver perso la sua vecchia supremazia, sia a livello di potenza pura che di gestione energetica, aspetti che rappresentano altri obiettivi in vista del 2023.


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