Michelin conferma il no a quest'idea di Formula 1

Michelin conferma il no a quest'idea di Formula 1

Le richieste presenti nel bando di fornitura sulle caratteristiche che dovranno avere le gomme 2025-2027 vanno in una direzione opposta alla filosofia sostenuta da Michelin

Fabiano Polimeni

19.04.2023 14:05

Resterà ancora il WEC, in Classe Hypercar, la categoria regina nel motorsport su quattro ruote per Michelin. La FIA ha aperto il  bando che individuerà il gommista, fornitore in regime di monopolio, degli pneumatici per le stagioni di F1 2025-2027 ma non vi parteciperanno i francesi.

La posizione critica di Michelin verso la Formula 1 è nota da tempo. Progettare e fornire uno pneumatico caratterizzato da un degrado della prestazione nell'arco dello stint è un'idea non condivisa dalla casa di Clermont-Ferrand. 

Michelin dice no a una certa idea di spettacolo 

Ribadisce il concetto, intervistato da The Drive, l'a.d. Florent Menegaux. "Il punto è come fare leva sulla tecnologia per produrre spettacolo. Qui è dove la F1 entra in gioco, perché abbiamo discusso con loro a lungo e non siamo d'accordo.

Perché dicono di avere spettacolo, che devi avere gomme che si distruggono da sé. Io dico che non sappiamo come fare questa cosa, perciò non possiamo trovarci d'accordo".

Produzione sostenibile e caratteristiche simili

Le caratteristiche di base delle gomme per il triennio 2025-2027 dovranno essere un prodotto in continuità con l'attuale offerta tecnica - in realtà a basso degrado, ampia finestra di funzionamento - con, in più, un più stretto controllo e analisi della sostenibilità ambientale del prodotto fornito dal gommista. 

"Le squadre dovrebbero capire la prestazione della gomma e capitalizzare sul fatto che la gomma darà prestazione dal primo all'ultimo giro. I piloti vi diranno di voler correre al massimo in ogni istante e quando li sento parlare - e a me piace la F1 - dicono che non è una cosa possibile", prosegue Menegaux. Il fattore gestione della gomma è qualcosa di estraneo.

L'editoriale del direttore: cose da Hyperstar

L'ultima apparizione di Michelin in Formula 1 risale al 2006, stagione in regime di concorrenza con Bridgestone. Non è, tuttavia, il regime di fornitura a essere un limite al ritorno dell'azienda francese nella massima serie, quanto le richieste sul prodotto da fornire. 

Le corse un laboratorio tecnologico

"Dobbiamo ricordare a noi stessi perché Michelin è nelle corse. Il primo elemento non è relativo allo spettacolo, né al marchio: ruota intorno alla tecnologia. Corriamo perché è il miglior modo per testare molto rapidamente una nuova tecnologia. Questo è motivo principale. Poi ci sono vantaggi collaterali, lo spettacolo è un vantaggio a margine, come lo è l'immagine del marchio, dove però Michelin è già uno dei marchi più riconosciuti al mondo. Non è qualcosa che ci serve".

Quanto le gomme siano il più grande fattore in grado di incidere sulle prestazioni della monoposto è stato dimostrato di continuo negli ultimi 20 anni. Varie ere attraversate dalla F1, tra gomme ad altissimo degrado, altre con caratteristiche di grande stabilità in gara, sono gli pneumatici il fattore che più in fretta e in maggior misura è in grado di impattare sul tipo di spettacolo e di corse che la Formula 1 può offrire.

Richiama un parallelo difficilissimo da sostenere, Menegaux, per dire del mondo ideale che Michelin vorrebbe per impegnarsi in F1. "Per noi va bene quando possiamo influenzare i regolamenti in modo che la prestazione sia ottenuta impiegando molto meno materiale e producendo un ottimo spettacolo. In MotoGP anche le squadre non di vertice possono vincere e vi diranno che la gomma è un aiuto per riuscirci. Per questo motivo non torniamo in F1".


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