Oltre ai soliti noti Verstappen ed Hamilton, fa piacere rivedere sul pezzo Daniel Ricciardo, mentre i ferraristi fanno ciò che possono e Norris si prende il lusso di recuperare dal fondo; buio pesto invece in casa Aston Martin
Il passo avanti fatto nell'inverno ha avuto del clamoroso, ma fa ancora più rumore il passo del gambero avuto da giugno in poi. Mentre Alonso andava a ramengo in fondo al gruppo, Stroll, con la AMR23 messa a punto per la corsa (cosa costata il via dai box, ma comunque meglio che andare a spasso con una macchina che non va per nessun verso), stava compiendo una rimonta dignitosa prima del contatto con Bottas, costato il secondo ritiro di giornata dopo quello di Nando (per noie meccaniche). Altro che podio tra i Costruttori...
E' di nuovo Albon (voto 7) a farsi valere nella bassa zona punti: se solo la Williams fosse riuscita a trovare in qualifica le stesse condizioni delle FP3, chissà che avrebbe combinato. Stavolta niente exploit di Sargeant (5), finito ko prima della bandiera a scacchi dopo una gara difficile. Va a punti Ocon (6,5), 10° davanti al compagno di squadra Gasly (6): tra loro due poco più di 3” sul tragurdo. Non un granché la domenica di Russell (6), che continua a correre su ritmi lontani rispetto ad Hamilton: George non riesce a gestire per tutto lo stint il set di medie che il team gli monta alla ripartenza e nel finale deve pure guardarsi da Ricciardo. Molta sfortuna invece in casa Alfa Romeo-Sauber: la C43 vive uno dei migliori fine settimana dell'anno dal punto di vista prestazionale, ma la bandiera rossa distrugge completamente una gara che avrebbe potuto vedere Bottas (6,5 di incoraggiamento, anche se chiude solamente 14°) a punti. Sufficienza anche per Zhou (6), dietro a Valtteri ma con il diritto di lamentarsi per la medesima sorte avversa. Hulkenberg (6) ci mette tanta buona volontà, ma non può nulla contro le Alpine che gli soffiano il punto del 10° posto, il tutto mentre Magnussen (5) finisce a muro: colpe non sue ma era lontano da Nico. Nota comportamentale a Tsunoda (5): rimonta da 8, ma troppo ottimismo nell'attacco a Piastri che gli costa la gara e parecchi punti che avrebbero fatto comodo al team. In casa Aston Martin invece il giudizio dipende molto dalle scadenti prestazioni della vettura: Stroll ci prova con l'assetto ad hoc e prende un 6, anche se poi finisce ko, mentre per Alonso c'è un 5 a margine di una corsa che è assomigliata ad un incubo.
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