Ferrari, tutti i segreti della nuova Rossa 2024

Il progetto 676 sarà diverso al 95% delle componenti della SF-23. A Maranello si lavora per ridurre il gap dalla Red Bull

Paolo Filisettti

04.01.2024 10:56

Nella passata stagione i limiti della SF-23 si sono palesati già in occasione dei test prestagionali in Bahrain, inducendo i tecnici della Scuderia ad optare per un cambio di direzione. del concetto aerodinamico scontrandosi, però, con l’impossibilità di intervenire in profondità a causa di limiti strutturali del progetto legati al telaio, o per meglio dire alla posizione delle strutture deformabili laterali (coni anti intrusione), alla posizione dei radiatori e centraline elettroniche e agli ingombri della scatola del cambio che avevano limitato la pulizia del disegno del diffusore. L’obiettivo che i tecnici guidati da Enrico Cardile sotto la supervisione di Diego Tondi a livello aerodinamico hanno perseguito è stato l’ottenimento di un equilibrio dinamico ed aerodinamico più stabile, per ottenere una drastica riduzione del degrado degli pneumatici che, nei fatti, ha costituito il problema principale, alla base dell’incostanza di rendimento della vettura in gara, rispetto alle prestazioni mostrate in qualifica.

Nel 2023, pare corretto sostenere sia stato un obiettivo raggiunto solo nella parte finale della stagione, in sostanza a partire dal GP d’Italia, dopo la disfatta subita in Olanda, che però, a detta degli stessi tecnici di Maranello e del team principal Frederic Vasseur, ha rappresentato il punto di svolta nella comprensione del comportamento dinamico ed aerodinamico della SF-23. Da quel momento, infatti, nella definizione degli assetti per ciascun gran premio, si è deciso di sacrificare i massimi valori di carico, optando per un bilanciamento aerodinamico migliore, con l’adozione di altezze da terra particolarmente ridotte.

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