GP Australia: le pagelle

Yuki Tsunoda: 7

Nel momento in cui cominciano ad aleggiare voci strane su Ricciardo (come quella di un presunto ultimatum: reazione nei prossimi 2 o 3 GP oppure dentro Lawson), lui certi problemi non li ha: ha lasciato Sakhir arrabbiato ma ora sta andando forte. In Australia era in stato di grazia: e siccome ogni tanto la fortuna ci vuole, ecco che tre ritiri di gente che va più veloce più la penalità ad Alonso gli spalancano le porte di ottimo 7° posto. La fortuna serve, certo, ma a volte bisogna anche costruirsela: arrivare a poco più di 2” dalla Aston Martin di Stroll non è poco. Ottimo lo stint centrale.

Perez: 5,5

Le cose sono due: o in Australia la Red Bull era una macchina da terza fila, nobilitata solo da un colpo di genio in Q3, oppure lui ha fatto troppo poco in gara. Propendiamo per la seconda, pur riconoscendogli il problema al fondo costato prestazione ed una gestione gomme più complicata. E’ pronto a scommettere che neanche Max avrebbe vinto e nessuno può smentirlo, però meglio riprendere la marcia sin da Suzuka. Soprattutto con un Sainz del genere senza contratto in circolazione e libero nel mercato piloti…

Horner: "Sainz? Vincente, velocissimo e senza contratto..."

George Russell: 5,5

Nei limiti di una Mercedes deficitaria non stava andando neanche male: aveva optato per un lunghissimo stint centrale (37 giri: il più lungo di giornata) per poi mettere una nuova hard fresca per il finale. Ci stava riuscendo, ma si è fatto tradire da Alonso: brake test innegabile, ma anche lui ha dato l’impressione di farsi sorprendere con troppa facilità. E non è la prima volta che spreca punti nelle battute finali della corsa.

F1 2024: il calendario

Lewis Hamilton: 5,5

Fin quando è rimasto in gara niente di straordinario, anche se il via con la soft, e relativa prima sosta anticipata, gli aveva aperto la possibilità di risalire qualche posizione. Finisce tutto troppo presto per guasto tecnico, ma in generale non sta convincendo: pare rassegnato e Russell è stato di nuovo più veloce. Vedere la Ferrari vincere forse dà sollievo per il futuro, ma aumenta l’insofferenza del presente.

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