Verstappen si conferma un cannibale, oltre che faro Red Bull anche fuori dalla pista; Norris si assume le reponsabilità della sconfitta mentre Hamilton porta a casa il primo podio dell'anno in una giornata in cui in casa Ferrari regna la delusione
Lo show al via è valso da solo il prezzo del biglietto. “La partenza me la sono sognata e poi mi sono ricordato di Alonso”, dice riferendosi alla partenza a fionda dello spagnolo nel 2011, da 4° a 1° come lui. Il resto, purtroppo, lo fa la Mercedes: lui ci prova vendendo cara la pelle con chiunque, sia con Hamilton che nel bellissimo duello con Norris, ma perde secondi preziosi al primo pit-stop e la hard è semplicemente la gomma sbagliata per concludere un terzo stint inutilmente lungo su una gomma che non gli piace. Ma salva almeno il 4° posto, ed è una buona cosa.
Un doppio piazzamento a punti che assume più valore per due motivi: uno perché è arrivato su una pista rappresentativa come Barcellona, due perché tutti hanno visto il traguardo, per cui nessuna posizione è stata “regalata”. La A524 fa vedere qualcosa di buono approfittando del weekend no di Aston Martin e Racing Bulls, inserendosi quale quinta forza di giornata. Punti importanti per scavalcare la Haas in classifica.
Strategia o no (a sensazione, comunque rivedibile), fa bene a puntare il dito sui tre decimi in qualifica, che in un tracciato come Barcellona (e con tante novità a bordo) fanno male. Accetta il piano tattico della sosta ritardata, anche se resta sorpreso di non passare “al piano B”, che solo al muretto sanno di cosa si trattasse; non è contento della prestazione ma almeno il 4° posto, secondo la reazione a caldo nel casco, era fattibile. Nervoso, ma più che con Carlos deve arrabbiarsi con le indicazioni poco chiare della squadra.
Charles dice che erano in gestione, lui risponde affermando che con la soft nuova l’unica cosa da fare era attaccare: possono avere ragione entrambi, il difetto è nella comunicazione di squadra. Per il resto, poca gloria nell’ultimo GP di casa vestito di rosso: poteva finire complessivamente meglio, ma la strategia “per coprire Russell” gli preclude qualsiasi speranza di fare più del 6° posto. Magari con la hard pensavano di aiutarlo vista la fatica fatta con la media, ma alla fine va pure peggio.
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