GP Gran Bretagna, i 5 temi: dalle lacrime di Lewis alla Ferrari da bollino rosso

GP Gran Bretagna, i 5 temi: dalle lacrime di Lewis alla Ferrari da bollino rosso© Getty Images

Strepitosa prestazione di Hamilton e della Mercedes, con Hammer che torna al successo proprio nel suo giardino di casa. Verstappen limita i danni, McLaren si rammarica mentre dalle parti di Maranello è un'estate da bollino rosso

08.07.2024 ( Aggiornata il 08.07.2024 11:55 )

Se il lupo non perde il vizio

Facciamo così. Torniamo indietro di qualche settimana, facciamo un paio di mesi, e torniamo alla gara di Miami, ai primi di maggio. Dopo la Florida, la F1 era ad un quarto di campionato (6 GP su 24) ed era alla metà di questa metà di stagione, perché adesso siamo al giro di boa (12 GP su 24). Ecco: se allora vi avessero detto che a metà campionato la Mercedes avrebbe avuto le stesse vittorie della Ferrari ed una in più della McLaren, come avreste preso la rivelazione?

Di sicuro, avreste preso l’interlocutore per pazzo. E invece la Mercedes c’è, eccome. C’è ed a questo punto bisogna mettere in conto che possa esserci anche nelle prossime gare, in questa F1 che si diverte a ribaltare pronostici ed a togliere certezze. Dopo anni di pene, è bastato relativamente poco per ribaltare una situazione di stallo tecnico che a Brackley non capivano da cosa derivasse. Poi la chiave di volta, una specie di folgorazione. E James Allison a dire: “Avevamo la soluzione sotto gli occhi. Come abbiamo fatto ad essere così stupidi?”.

A James l’umorismo non è mai mancato. Non gli è mai mancato nemmeno il talento, perché non può essere un caso se alla fine è con lui che la Mercedes ha trovato il punto di svolta in un ufficio tecnico che sembrava brancolare nel buio quando ad inizio anno la W15 non traduceva in prestazione l’aumento di carico aerodinamico che si vedeva su “carta” (anzi, al computer). Perché sarà pur vero che le scuderie di oggi sono meccanismi complessi, ma è anche vero che uno non vale uno, quando si parla di grandi nomi: e allora oggi bisogna quantomeno dare ad Allison ed a Toto Wolff il merito per questa sorta di resurrezione.

Mercedes torna a vincere

Il lupo, nel senso di Toto Wolff, perde il pelo ma non il vizio. Perché all’idea di essere un team di vertice Toto non ha mai rinunciato e James ci ha sempre creduto, sin da quando ha ripreso in mano il timone tecnico dopo due anni in cui aveva fatto un passo indietro. E non può essere un caso che la W15, la prima vettura di cui ha seguito l'intera gestazione, sia stata la miglior Mercedes del nuovo corso regolamentare. Silverstone 2024, oggi, vale molto più di Interlagos 2022 e Spielberg 2024: perché in Inghilterra la macchina è stata davanti con merito, più che nelle altre due occasioni, quando il successo era derivato da una serie di fattori, non ultimo l’assenza del rivale più duro da battere.

Le due vittorie sono arrivate in fine settimana in cui la Mercedes ha portato sì qualcosa di nuovo, ma niente di rivoluzionario. Una nuova beam wing in Austria, ala anteriore e posteriore riprofilate per adattarsi a Silverstone accompagnate da condotti dei freni rivisti.

A livello tecnico, insomma, non si è trattata di una rivoluzione. Semplicemente, gli ingegneri hanno capito come far funzionare una vettura che evidentemente aveva del potenziale pure quando Allison, dopo i test di Sakhir, diceva “ce la giochiamo con la Ferrari”. Fu ricoperto di scherno e pernacchie, ma oggi, quattro mesi più tardi, neanche a Maranello ridono più. Perché ci sono 81 punti di vantaggio a favore del Cavallino, le vittorie sono pari ma il trend è nettamente a favore di una Mercedes che oggi può dire, con orgoglio, che si debba tornare a fare i conti pure con lei. Dopo due anni e mezzo di stenti, un magnifico esempio di resilienza.

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