Le medaglie di Ecclestone, la favola di Tom Stallard, Badoer e la Carta Olimpica: storie di F1 e Olimpiadi

F1 e Olimpiadi, ovvero due eventi di caratura mondiale destinati, sembra, a non incrociarsi mai. Eppure qualche punto di contatto c'è: dall'idea folle di Ecclestone a Tom Stallard, ingegnere medagliato, ecco quando F1 e Giochi si sono avvicinati

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02.08.2024 ( Aggiornata il 02.08.2024 13:09 )

F1 e Olimpiadi, due mondi alla fine non così distanti. Per la voglia di primeggiare, per le emozioni che sanno regalare. E pure per dei punti di contatto non banali, diciamo pure originali. Perché anche se gli sport olimpici e quelli motoristici non si sono mai incontrati direttamente, qualche punto di contatto c'è stato.

Tom Stallard, l'ingegnere medagliato

Chi ha avuto a che fare sia con le Olimpiadi che con la F1 nella sua vita è stato Tom Stallard, attuale ingegnere di pista di Oscar Piastri. Stallard, britannico di Londra classe 1978, ha vissuto una vita che potrebbe tranquillamente diventare la trama di una pellicola: medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino 2008 nel canottaggio, categoria "8 con", e successivamente ingegnere di successo in F1.

Stallard ha studiato a Cambridge, dove ha sviluppato le qualità da vogatore: ha partecipato alla famosa "The Boat Race", la storica regata tra le imbarcazioni di Cambridge ed Oxford che si sfidano nel fiume Tamigi con cadenza annuale. Stallard l'ha vinta due volte (1999 e 2001) e nel prosieguo della carriera nel canottaggio si è tolto enormi soddisfazioni: oro al mondiale di Siviglia nel 2002 (nel "4 con"), argento ai mondiali di Milano nel 2003 (ancora nel "4 con") e bronzo ai mondiali di Monaco di Baviera nel 2007 (nell' "8 con"). E' stato però alle Olimpiadi di Pechino 2008 che, come detto, la sua carriera nei remi ha raggiunto l'apice, con l'argento nell' "8 con" dietro al Canada. 

Dopodiché, Stallard ha cominciato a lavorare in F1: alla McLaren dal 2012, dopo essere stato ingegnere responsabile delle prestazioni è divenuto ingegnere di pista a partire dall'estate 2014. In qualità di ingegnere di pista ha seguito Jenson Button, Stoffel Vandoorne, Carlos Sainz, Daniel Ricciardo e Oscar Piastri. Due le sue vittorie nel ruolo: con Ricciardo a Monza 2021 e con Piastri a Budapest 2024.

L'idea folle di Ecclestone

Tra i punti di contatto tra F1 e Olimpiadi si registra l'idea folle maturata da Bernie Ecclestone nell'inverno tra il 2008 ed il 2009. Proprio dopo le Olimpiadi di Pechino 2008, Bernie volle pensare per il 2009 ad una classifica medagliata: via il sistema di punti, dentro oro, argento e bronzo per i primi tre classificati. Secondo Bernie, le lotte che sarebbero venute meno per la bassa zona punti (dal 4° posto in giù nessuno avrebbe smosso la classifica) sarebbero state sostituite da una lotta al vertice più serrata, proprio perché una medaglia d'oro sarebbe valsa più di qualunque piazzamento a podio. La classifica Piloti sarebbe stata decisa dagli ori, poi eventualmente dagli argenti e dai bronzi, mentre per i Costruttori sarebbe rimasta la classifica a punti.

Capita la contrarietà della stragrande maggioranza degli appassionati, dopo un sondaggio lanciato sul sito ufficiale Ecclestone e la F1 compiranno un passo indietro, ristabilendo il vecchio sistema a punti anche per la classifica Piloti.

F1 alle Olimpiadi: ecco perché no

La domanda magari sorge spontanea: perché non una F1 alle Olimpiadi? Liberty Media magari sarebbe felice, anche se il calendario, almeno nell'anno olimpico, verrebbe stravolto. Finora, le corse automobilistiche e motociclistiche non hanno mai fatto parte dei Giochi, perché il mezzo è un fattore troppo dominante: l'unica via sarebbe quella di correre in un gara monomarca, anche se, come dice la Carta Olimpica, non si potrebbe esaudire il requisito fondamentale per i Giochi, quello di dare la possibilità a ciascun atleta di concorrere ad armi e mezzi pari. Dal momento che i mezzi verrebbero preparati comunque da meccanici e che i guasti non si possono escludere, risulta dunque difficile immaginare il mondo delle corse sbarcare alle Olimpiadi, almeno nel breve termine.

Tutto ciò senza dimenticare la suggestione di una F1 ai Giochi Olimpici: a Torino 2006, in occasione delle Olimpiadi Invernali, Luca Badoer, all'epoca collaudatore Ferrari, fu protagonista di una stupenda esibizione in occasione della cerimonia d'apertura. Tra pit-stop, accelerazioni e sgommate, la F1 alle Olimpiadi dimostrò di avere un fascino particolare e suggestivo. Chissà se in futuro...


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