F1, clamoroso: Newey andrà in Aston Martin

Niente Ferrari per l'ex progettista della Red Bull, che ha scelto di sposare il progetto di Lawrence Stroll. Tutti i dettagli

Fulvio Solms

06.08.2024 07:31

GRANDE STIMA PER COWELL E CARDILE

Poi ci sono le persone. Supercapo di tutto – leggi amministratore delegato – sarà Andy Cowell, l’uomo già al vertice del reparto motori della Mercedes nell’era dell’ibrido, quando la Stella tedesca aveva nelle power unit uno dei suoi grandi punti di forza. A Newey va benissimo, a maggior ragione perché Cowell dal 2025 sostituirà Martin Whitmarsh, che alla McLaren nel 2005 aveva licenziato il Genio facendolo accompagnare all’uscita dalle guardie giurate. L’incompatibilità era insanabile e non sarebbe stato possibile assumere l’uno mantenendo l’altro, sicché in questo caso Stroll ha rimosso lo scoglio. Newey come superconsulente trova Enrico Cardile, appena fuoruscito da Ferrari: l’aretino sarà Chief Technical Officer, dunque al vertice tecnico. I due si stimano, lo stesso Newey ha dato il suo placet al recente ingaggio di Cardile che ancora in Ferrari, quando si parlava della possibilità di portare Adrian a Maranello, si era dichiarato ben disponibile alla collaborazione. Non sappiamo poi se e quanto Newey e il suo ex braccio destro Dan Fallows, oggi direttore tecnico in Aston Martin, siano felici di ritrovarsi. Hanno lavorato assieme alla Red Bull per diciassette anni (2006-2022) con gran costrutto, fu proprio Newey a portarlo con sé nel team bibitaro, ma secondo la rivista britannica Business F1 Magazine i due non si parlano dal 2021 e non potrebbero coesistere in uno stesso gruppo di lavoro. La permanenza di Fallows non va dunque data per scontata, ma non servirà molto tempo per capire.

AVVOCATI IN LITE PER IL GARDENING

La marcia a tappe forzate verso il successo di Lawrence Stroll è passata attraverso l’assunzione di tecnici di grande valore, pescando peraltro a piene mani dalla Ferrari o comunque assumendo gente che a Maranello aveva vissuto gran parte della formazione. Cardile è l’ultimo e il più clamoroso acquisto: il corteggiamento di Stroll nei suoi confronti è andato avanti per mesi nella più densa riservatezza, fino a una decisiva cena a Milano in cui sul conto ha inciso poco il consumo di acqua minerale. La Ferrari non l’ha visto arrivare come piace dire ora in politica, e dalle dimissioni del suo direttore tecnico è rimasta scioccata. Diversa la storia del sì di Newey ad Aston: è stato sì messo sotto contratto nel fitto di barriere fumogene, ma la sua trattativa con la Scuderia si era rachitizzata da tempo, come spieghiamo a parte nei dettagli. Cardile è poi adorato da Roberto Fedeli, Chief Technical Officer di Aston Martin Lagonda (produzione), che lo ha avuto al suo fianco in Ferrari quando operavano entrambi sulle GT stradali. Non è ancora chiaro quando potrà Cardile entrare in servizio: la Ferrari è furiosa per il voltafaccia e gli avvocati delle parti stanno già facendo il tiro alla fune sulla durata del gardening, cercando una strada che comporti vantaggi reciproci; ma l’ingegnere aretino sarà comunque attivo nel 2026, dunque in coppia con Newey. Del gruppo fa parte anche il piemontese Luca Furbatto, ottimo direttore dell’ingegneria.

NEGOZIAZIONI IN CORSO CON MAX

Ma per quanto l’annuncio sarà clamoroso, Lawrence Stroll non ha intenzione di fermarsi a Newey e punta ora a Max Verstappen, con il quale sono già in corso negoziazioni finalizzate al 2026. Se il campione del mondo si facesse convincere (rimane aperto il suo canale di trattativa con Mercedes, in barba al contratto Red Bull valido fino a tutto il 2028), in Aston Martin ritroverebbe Newey, forse Fallows e soprattutto la Honda. A quel punto l’operazione ricorderebbe molto da vicino lo sbancamento dell’intero vertice della Benetton campione del mondo realizzato nel 1995 da Jean Todt, che portò tutti in Ferrari: Michael Schumacher, Rory Byrne, Ross Brawn e altri ingegneri di valore. A Maranello cominciò un’avventura straordinaria, come quella cui oggi Stroll cerca di dare avvio. Quanto ancora con Fernando Alonso in squadra diventa un dettaglio, e già questo paradosso spiega molto. Addirittura laterale il problema di Lance Stroll che potrebbe venire dolcemente, affettuosamente dirottato verso il programma WEC sull’hypercar Valkyrie. Dunque la corrente più sana, quella che fa confluire le migliori competenze nel miglior gruppo, oggi non scorre purtroppo nella direzione di Maranello. Succede piuttosto il contrario e a chi si domanda come mai tanti ex ferraristi si ritrovino ora in Aston Martin possiamo dire con certezza che no, di coincidenza non si tratta. Amedeo Felisa, Roberto Fedeli, Marco Mattiacci nel settore produzione, ora Cardile al vertice tecnico del team di Formula Uno, sono lì per un disegno. C’è una manina. Detto meglio: c’è una regia.


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