Al di là dell'incremento di carico, importanti sviluppi al fondo possono alterare il bilanciamento della monoposto. McLaren prende tempo prima di portare in pista un altro grande aggiornamento
Il fatto nuovo emerso a Monza è stata la competitività della Ferrari sul passo gara. Qualcosa intravista anche a Zandvoort, dove la McLaren rimase, però, inarrivabile per chiunque. Un episodio eccezionale, a dire degli stessi uomini "papaya".
Il GP d'Italia ha presentato un equilibrio maggiore nella corsa al successo grazie, anche, alle novità portate dalla Ferrari. Un fondo che, secondo Sainz e Leclerc, darà risposte ulteriori e piene sul recupero di prestazione, su altri circuiti rispetto a Monza. Occhi puntati su Austin, ad esempio, circuito completo molto più di Baku per caratteristiche della tracciatura.
Ecco, il percorso di sviluppo delle squadre di vertice ha seguito una sorte comune nel tentativo di intervenire sull'elemento principale della prestazione della monoposto: il fondo. Ferrari, Mercedes, Red Bull, tutte hanno sofferto nel trovare il bilanciamento ottimale pur in presenza di un maggior carico aerodinamico. McLaren prova a far tesoro delle esperienze altrui e procede con cautela prima di introdurre un'altra evoluzione sostanziale del fondo.
A Miami ha compiuto il balzo che l'ha proiettata in lotta per podi e vittorie; a Zandvoort sono intervenuti degli affinamenti e hanno rilanciato la corsa della MCL38. Adesso, che fare?
"Non abbiamo introdotto un aggiornamento importante da Miami. A Zandvoort è arrivato un altro sviluppo rilevante ma non ha interessato tutto il fondo, solo un dettaglio. Si è trattato, piuttosto, di un aggiornamento in altre aree della macchina (ali e beam wing specifiche, da alto carico; ndr)", analizza Stella, nelle parole riportate da Autosport.
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"C'è un motivo se non abbiamo introdotto alcuni sviluppi. Se avessimo dato il via libera, avremmo potuto avere dei dubbi una volta che i pezzi fossero arrivati in macchina e li avessimo provati. Quindi, ci prendiamo il tempo necessario per convincerci che lo sviluppo sia maturo perché possa andare in pista".
Forza della McLaren, nel pianificare e introdurre gli aggiornamenti, che finora è stata proprio quella di vedere la correlazione esatta tra simulazioni in fabbrica e responso della pista.
In un confronto tra 4 team racchiusi in pochissimi decimi, per dirla con le parole di Verstappen, la differenza che può fare il feeling giusto con il bilanciamento prevedibile della monoposto è di gran lunga maggiore ai benefici di un marginale incremento di carico aerodinamico, se questo scompensa la monoposto e la fiducia nel portarla al limite.
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