Alla McLaren devono darsi una svegliata

Alla McLaren devono darsi una svegliata

Tre Gp vinti dopo undici in supremazia tecnica sono poca cosa: il team inglese ha bisogno di un cambio di passo per lottare per il Mondiale

12.09.2024 00:04

Cosa cavolo stanno facendo, quelli della McLaren? A metà dello scorso anno sono seconda forza del mondiale, dopo una favolosa rimonta che porta la ricostruita MCL60 dalla pancia del gruppo al ruolo nobile di pungolo della Red Bull. Quindi nella sprint race in Qatar 2023 arriva addirittura la prima vittoria, con Oscar Piastri.

«E adesso - mi dice il team principal Andrea Stella a Faenza, al Trofeo Bandini, in pieno inverno -, stiamo per mettere in pista un coraggioso sviluppo, la MCL38, per il 2024, che innova facendo tesoro delle esperienze acquisite».

Dopo un inizio sotttraccia, la nuova monoposto cresce alla stragrande e da Miami inizia a vincere davvero, nel Gp lungo. Beffando, grazie a una Safety-Car propizia, nientepopodmeno che Verstappen e la Red Bull, giunta all’ultimo Gp con Newey al muretto. È un segno del destino.

Da lì in poi la RB20 non sarà mai più la stessa, la Red Bull perde la netta supremazia prestazionale e Max arranca, compensando da supercampione qual è, a volte riuscendoci, altre no, anche andando ben oltre il limite della correttezza coi rivali, vedi con Lando in Austria.

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McLaren ora va più forte della Red Bull, ma...

Da Miami a oggi la McLaren è in raggiunta supremazia sulla Red Bull, ovvero sono undici match ball consecutivi sfruttabili, ma di vittorie ne arrivano solo tre: Norris, dopo Miami, stradomina e fa centro anche in Olanda, mentre Piastri va a segno in Ungheria, dove le Orange fanno strame delle rivali.

In qualsiasi luna park del mondo quando spari al bersaglio grosso e vai a segno tre volte su undici, l’orsacchiotto non lo vinci.

Okay, il perché si spiega. La McLaren di Brown, Stella, Norris & Piastri è una Casa che non vince un mondiale dal 2008 con Hamilton e quindi soffre di endemica desuetudine all’istinto predatorio. È una belva restata per tre lustri allo zoo: uscitane, si ritrova regina della foresta, facendo fatica a mangiare tutti i bocconi che potrebbe. Perché anche per vincere e dominare ci vuole allenamento. Non basta avere il pezzo di ferro, anzi, di carbonio più veloce che c’è, per sbancare ovunque. Ci vogliono anche belvaggine, bastardaggine, fame spietata di rabbia altrui e lucidità letale: cose che si consolidano e si limano solo con anni e anni al top.

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