Tre Gp vinti dopo undici in supremazia tecnica sono poca cosa: il team inglese ha bisogno di un cambio di passo per lottare per il Mondiale
Quindi ecco che la squadra a volte sulle tattiche non è impeccabile o decisiva e, soprattutto, gli stessi piloti anche se vincono non sempre convincono. Norris di passo va come un razzo sia in qualifica che in gara, ma alla partenza non è un fulmine di guerra, spesso si pianta e ha l’errorino da stress in canna (vedi da ultimo il rientro in corsia a Monza). Quanto a Piastri, che non sempre riceve aggiornamenti con la tempestivtà utilzzata per Lando, ha prestazioni stupende per un ragazzo alla seconda stagione completa, ma sembra, almeno per ora, soffrire di rendimento a singhiozzo. In media in un Gp su tre va di meno, si opacizza leggermente, mostrando una lieve discontinuità molto probabilmente frutto dell’inesperienza.
Premesso ciò, adesso viene il peggio. Per quale motivo, considerato quanto accade, alla McLaren continuano a gestire le politche interne in modo così confuso e irrazionale?
Riassumiamo: mancano otto corse alla fine del mondiale più tre sprint race (Usa, Brasile e Qatar) che in tutto fanno undici, e Piastri è staccato di 44 punti da Norris che ne ha 62 di divario dal capoclassifica Verstappen.
Quindi Oscar è virtualmente fuori dai giochi iridati e Lando terribilmente dentro.
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Morale: cosa diavolo stanno aspettando in McLaren ad emettere ordini di scuderia e legare gerarchicamente Piastri agli interessi di Norris e della squadra, provando a vincere il Mondiale conduttori oltre al probabile Costruttori?
In media a top driver che non sono Senna o Schumi capita di poter vincere un titolo una volta nella vita, quindi perché non svegliarsi, prenderne atto e fare qualcosa?
Vado oltre: che senso ha una gestione come quella del Gp d’Ungheria, gara stradominata ma affrontata in modo caotico mettendo l’uno contro l’altro i due piloti nelle strategie - quando nessuno poteva davvero insidiare le McLaren -, tanto da costringere Norris a ridare la vittoria al pur meritevole Piastri? Vedere gente che fa una doppietta starsene sul podio mezza ammusata vorrà pur dire che qualcosa non va, no?
Peggio. Che senso ha notare Piastri al giro zero di Monza arrivare alla Roggia e tirare la staccata della vita a Norris, superandolo di prepotenza e quasi costringendolo al testacoda?
L’assurdo: perché mai nel finale di Monza, quando era evidente che Piastri non avrebbe mai più preso Leclerc, sul rettilineo prima della Parabolica non hanno chiamato il cambio di posizioni tra piloti McLaren? Lando avrebbe preso tre preziosi punti in più. La Red Bull per Verstappen l’avrebbe fatto. E pure a Ferrari per Leclerc.
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