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30 anni dal lancio della prima Playstation, dal 1994 ad oggi i videogiochi si sono trasformati da semplici passatempo a "palestre" per piloti di ogni categoria
Ilaria Toscano
3 dic 2024 (Aggiornato il 4 dic 2024 alle 15:57)
Oggi, nel 1994, fa Sony lanciava sul mercato giapponese la prima Playstation. Sono 30 anni che la famosa console per videogiochi accompagna le vite di bambini e adulti, inclusi i migliaia di appassionati di motorsport nel mondo che, attraverso uno schermo e un joystick, sognano di vivere le avventure in pista dei propri idoli.
Il primo videogioco a tema F1 uscì nel 1996 e si rifaceva alla stagione dell'anno precedente. Seppur l'interfaccia fosse rudimentale, la grafica sgranata e davvero poco realistica, i "gamer" ricorderanno ancora i pomeriggi trascorsi a totalizzare record della pista, a superare avversari ed emulare il proprio pilota preferito.
C'è anche chi oltre alle corse automobilistiche ama l'avventura. Per tutti coloro che sognavano una vita "alla Lupin" c'era Need for Speed, prodotto dal 1995, che simulava inseguimenti ruota a ruota tra auto da corsa e polizia. Il videogioco è ancora oggi in produzione e da poche settimane è stato lanciato sul mercato il nuovo capitolo.
Per chi preferisce le corse con le auto stradali, a partire dal 1997, fu messo in vendita Gran Turismo. Fino al 2022 la serie ha venduto oltre 90 milioni di copie in tutto il mondo.
Estremamente realistici oggi, più abbozzati ormai 27 anni fa, i videogiochi sono sempre più vicini alla realtà grazie al progredire della tecnologia ed hanno dato la possibilità ai giocatori più bravi di vivere emozioni reali in pista. È il caso della GT Academy, un programma ideato da Nissan e Playstation per selezionare i migliori gamer e formarli per trasformarli in reali piloti da corsa. È questa la storia di Jann Mardenborough, che ha ispirato il film "Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile", che da semplice videogiocatore ha avuto l'opportunità di gareggiare in competizioni reali come la 24 Ore di Le Mans.
Per gli amanti della F1, da tempo esistono veri e propri simulatori alla portata di tutti. Dal semplice joystick degli anni '90, oggi gli appassionati posseggono volanti, pedaliere e sedili per ricreare la sensazione di guidare una vera e propria monoposto. È così nata la passione di grandi e piccini per il mondo delle corse automobilistiche. Oggi, le semplici gare corse dalla cameretta si sono trasformate in vere e proprie competizioni. Dal 2017 si disputa ogni anno la Formula Uno eSports Series, il campioanto "virtuale" della massima categoria. Le grafiche sono talmente realistiche da dare l'impressione di correre una gara reale, così come le sensazioni di guida, gli asetti, il degrado delle gomme, perfino un'ala mancante o dei guasti alla monoposto si percepiscono come se la vettura fosse vera.
Il realismo è necessario, soprattutto perchè anche per i piloti che gareggiano in F1 e non solo, il tempo trascorso al simulatore è fondamentale al fine di studiare tempi, strategie, curve in vista del weekend di gara. Nelle competizioni reali oramai il tempo riservato ai test è sempre minore ed è necessario rimediare simulando un tracciato vero con dei sistemi sempre più sofisticati per sviluppare al meglio le abilità dei piloti e gli assetti stessi delle monoposto.
Da un semplice passatempo pomeridiano ad un vero e proprio lavoro di precisione e realismo per emulare il più possibile la realtà, chissà se, 30 anni fa, la Sony avrebbe mai immaginato un futuro simile per la sua creazione.
La PlayStation non rappresenta solo una console, ma l’inizio di un viaggio straordinario che ha trasformato i sogni virtuali in realtà tangibili, unendo generazioni e rivoluzionando il mondo dell’intrattenimento e dello sport.
I videogiochi ci ricordano che, anche crescendo, possiamo tornare bambini, attraversando decenni di evoluzione tecnologica che hanno trasformato quei pixel sgranati in mondi realistici capaci di farci sognare ancora, ma con occhi diversi.
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