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Guanyu Zhou alla Ferrari di F1, Yifei Ye alla Rossa del WEC: a Maranello si comincia a parlare cinese. Due storie diverse, certo, ma che possono fungenere da traino per un movimento che non è mai veramente decollato
6 feb 2025
Il capodanno cinese, che arriva in un periodo tutto suo, quest'anno ha portato l'anno del Serpente di Legno, considerato simbolo di trasformazione e cambiamento. Un po' come il nostro Scorpione, per chi ama seguire gli astri. Ma per almeno due cinesi, è l'anno del Cavallino (Rampante): Yifei Ye e Guanyu Zhou, due cinesi alla corte Ferrari di Maranello.
Il cambiamento, in realtà, è solo per Guanyu Zhou. Prima d'ora, l'unico ponte tra lui e la Ferrari era stata la Sauber (Alfa Romeo nell'anno del debutto di Guanyu in F1, nel 2022), nella sua storica collaborazione con la Ferrari, dalla quale ha sempre preso i motori. Per Yifei Ye, invece, il 2025 porta stabilità: dopo una bella stagione nel WEC, coronata dal successo alla 6 Ore di Austin insieme a Robert Kubica e Robert Shwartzman, il cinese ha meritato la conferma sulla terza 499P gestita da Amato Ferrari nel Mondiale Endurance, dove Yifei corre sì sulla Ferrari "clienti", ma disponendo di un contratto con la casa ufficiale della Ferrari.
Due cinesi a Maranello è storia, non fosse altro perché per quanto numerosa sia la popolazione cinese, di piloti non è che ce ne siano in abbondanza, ed il fatto che due di essi indossino la divisa Ferrari nei due campionati più importanti è piuttosto originale. Chiaro che si tratta di due ruoli e di due posizioni completamente diverse, ma intanto è un dato da registrare per quanto riguarda la storia della Ferrari.
Ferrari F1: Zhou al fianco di Giovinazzi nel ruolo di riserva
Yifei Ye, a suo modo, è stata una rivelazione. Ed è salito precocemente alla ribalta: aveva cominciato il 2023 in LMP2, dopo un paio di gare è stato chiamato dal team Jota per guidare la Porsche 963 ed a fine anno ha ricevuto la chiamata dalla Ferrari, divenendo il primo cinese di sempre a correre ufficialmente con la Rossa. Il 2024 è stato più che positivo: una vittoria ad Austin e chissà che cosa sarebbe potuto succedere a Le Mans, senza quel problema che ha messo ko la 499P #83. Parla fluentemente cinque lingue, ama allenarsi in bici o con le camminate in montagna ed oltre ad essere il primo cinese alla Ferrari, è pure diventato il primo cinese a vincere nel WEC. Classe 2000, si avvia al quarto di secolo con rinnovata fiducia verso un 2025 che spera possa portargli altri successi, nella consapevolezza che lui a Maranello ci sta da dio. Tanto da dire, in una nostra intervista, "la Ferrari è il posto giusto per me".
Nel caso di Guanyu Zhou, invece, è il momento dell'attesa. Guanyu ha accettato di doversi fare da parte, ma per il momento non vuole impegnarsi in altre categorie: vuole restare vicino alla F1, in attesa, o meglio con la speranza, di una nuova chiamata. Per il momento, lavorerà a Maranello: per restare in tempi recenti, a Pascal Wehrlein non è stato sufficiente un trascorso in Emilia-Romagna da pilota di riserva per rientrare, mentre a Daniil Kvyat sì. Questione non solo di talento ma pure di opportunità di mercato, quelle che Zhou spera possano arrivare. Ciò che è certo, è che un'esperienza del genere fa bene a prescindere, perché porta esperienza e pure una mentalità nuova dovuta all'aver lavorato in un ambiente nuovo. Certo, inutile girarci intorno: per Ferrari è anche e soprattutto una mossa per "scaldare" il mercato cinese, una mossa non priva di secondi fini commerciali; ma intanto, per Zhou è una bella occasione per seguire da vicino gente come Leclerc ed Hamilton e carpire qualche segreto, in attesa di scoprire che carte porterà con sé il futuro.
Fatto sta che in Cina Yifei Ye e Guanyu Zhou sono già due miti. Yifei ha vinto con la Rossa, Guanyu è diventato il primo e finora unico pilota cinese a disputare il GP Cina di F1: riguardatevi il tributo ed il bagno di folla che lo ha salutato a Shanghai. Possono essere due figure chiave per il movimento automobilistico cinese, che sta vivendo, forse, un passaggio decisivo nella sua storia: se le avventure di Ye e Zhou toccheranno la passione di qualche bambino, chissà che la Cina in futuro non possa schierare qualche pilota in più. Del resto, l'anno del Serpente è quello dei cambiamenti: chissà che non lasci una traccia indelebile nel futuro dell'automobilismo cinese.
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