Tenete in conto Max, il predimenticato!

Tenete in conto Max, il predimenticato!

Se si votasse, non vincerebbe lui, ma in F.1 si corre, quindi attenzione alle chance di Verstappen anche in questo mondiale

11.03.2025 11:03

Verstappen è pure il più tosto e il più vendicativo e anche quello disposto a litigare come nessuno, appena sceso di macchina. Tanto che, come mi disse Russell a Brisighella: «In F.1 il casco va indossato in gara ed ma è consigliabile anche quando si discute con Max».

Insomma, i tre mesi d’interstagione, ossia di pausa invernale, sono un periodo strano.

Mentre impera il turbine mediatico e la corrente va dove porta il facile richiamo dei flash e del glamour, uno come Max è destinato a finire in ombra. Laddove, peraltro, lui sembra stare benissimo. Male che va, ha più tempo o modo per fare un test GT o un po’ di promozione per Ford, in vista dell’anno prossimo.

E anche nei test del Bahrain, ha ringhiato ma non ha morso, limitandosi poi a dire che a Melbourne non è lui il favorito, che la vittoria andrà ad altri, eccetera, eccetera. Ma qui e ora sarà bene ribadire che l’off season non conta niente. È fuffa. Clic e flash servono solo ad aspettar sera, lo chic e i ciak dei filming day spostano oceani di chiacchiere ma neanche un bicchiere di fatti.

In F.1 mica si vota, si corre, quindi occhio.

E i tempi del deserto in cui piove sono indicativi tanto quanto giocare a shanghai con gli spaghetti scotti. La verità è che tra poco si farà sul serio, signori miei. E terrei molto in conto presenza, fame atavica e cattiveria sorda di Max Verstappen. Perché secondo me quest’inverno non è passato giorno in cui lui non vedesse gli shot, i bagni di folla e le idolatrate che hanno interessato i più accreditati avversari senza che provasse una sensazione fastidiosa ma perfidamente motivazionale, tale da fargli dire, sorridendo tra sé e sé: «Godete adesso, a motori spenti o a benzine indecifrabili, perché quando conta, amici miei, io vi asfalterò tutti, esattamente come in questi quattro anni. Oppure, se proprio mi ritroverò per le mani un calesse e sol per questo dovrò darvi strada, il mio nome fino all’ultimo sarà il motivo della vostra ansia, il sinonimo della vostra sofferenza, il tarlo dell’incertezza che proverete nel volere e nel poter succedere a uno come Max Verstappen».

Signore e signori, queste righe vogliono essere solo una risarcitoria e compensativa manifestazione di rispetto al controverso leader di questa F.1: l’unico antisistema. La schiena più dritta del Circus. Ancor prima che tutti a modo loro cercaranno di bastonarla.

In bocca al lupo, dunque, anche all’ingiustamente e troppo comodamente predimenticato.

(2/2)

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