Non può nascondersi la Ferrari del 2025, che inevitabilmente punta al mondiale: c'è da mettere a posto la SF-25, ma squadra e piloti sono pronti. Analizziamo i loro punti di forza ed i loro punti deboli alla vigilia del mondiale
Vi è mai capitato, in famiglia, di avere un gatto domestico e di farvi venire la brillante idea di prenderne un altro? Ecco: non importa quanto quello nuovo sia più grande, più bello, più tutto; l'altro, quello che già c'era, farà di tutto per difendere il suo "territorio". E territorio significa l'angolo dove mangia i croccantini, la ciotola dell'acqua, la lettiera.
Le cose si risolvono in due modi: o i due gatti fanno amicizia, oppure toccherà sdoppiare le cose: due ciotole per i croccantini, due ciotole per l'acqua, due lettiere. Come in un box in cui, anche se solo idealmente, viene tirato su un muro: magari invisibile, ma pur sempre un muro. Questo rischio c'è, in casa Ferrari, all'alba della nuova stagione. Per ora, tra Lewis Hamilton e Charles Leclerc è luna di miele: di una battaglia fratricida nemmeno l'ombra, anche perché prima c'è da mettere a posto la SF-25. Tuttavia, è una rivalità che cova sotto la cenere, pronta ad incendiarsi al primo soffio di vento, nel caso la posta in palio fosse quella più pregiata in assoluto.
Il primo punto interrogativo del 2025 parte proprio da qui: quanto funzionerà, la coppia sulla carta più forte del mondiale? Finora il tema è rimasto in sospeso, diciamo pure nascosto: c'era l'euforia dei primi giorni di Hamilton, c'era la curiosità di conoscere scelte tecniche e forme della SF-25, c'era la necessità di testarla per farsi le prime impressioni. Ma ora che il mondiale è alle porte, è inevitabile chiedersi cosa dovrà fare la Ferrari per far funzionare Charles e Lewis, diversi per età e palmarés ma con lo stesso obiettivo: vincere.
Siccome può vincere solo uno, Fred Vasseur sa benissimo di essere chiamato ad una gestione oculata di una coppia formidabile, ma per questo bisognosa di trovare una chiave di volta per funzionare. Chiariamo: per ora è un "falso" problema: se la macchina non va, inutile stare a discutere su questo o quell'altro se la Rossa 677 non sarà vincente. Quello dei piloti sarà un tema, ma solo a patto che la SF-25 sia una macchina di vertice.
In attesa di capire quanto sarà valida in assoluto la SF-25, a Maranello sanno che sarà un 2025 di grandi sfide. Per far funzionare la macchina, per far funzionare la coppia dei piloti e per non perdere di vista l'altro grande filone narrativo di questa annata, ovvero un progetto 2026 che diventerà sempre più prioritario con il passare dei mesi. Mentre in fabbrica la gestione oculata delle risorse sarà un tema, in pista andrà una squadra che in questi anni è molto migliorata sul piano della gestione del fine settimana, inteso come organizzativo e strategico. Vasseur ha ribaltato certi vecchi concetti, che puntavano a dare assoluta importanza, per dire, alla posizione di partenza in gara: soprattutto in questa F1, mai tralasciare qualcosa sul passo gara a discapito del giro secco. Fu anche così che nacque la F1-75 delle 12 pole e delle sole 4 vittorie, un qualcosa ormai intrinseco anche nella mentalità del personale: Fred ha lavorato anche su questo, per portare la Ferrari fuori da certi retaggi. E poi, ha cercato di correggere vecchie debolezze strategiche, di curare vecchi punti deboli rimasti scoperti al muretto.
Sainz, uno che non parla mai a vanvera, l'anno scorso in occasione dell'addio disse: "Lascio una squadra pronta per il titolo". Non si riferiva alla macchina: si riferiva a tutto il personale del box, notevolmente cresciuto nell'ultimo biennio. Anche sul fronte degli sviluppi, dopo anni a fare fatica nel processo di aggiornamento della vettura, nel 2024 la squadra ha invertito la tendenza, compiendo una rimonta tecnica e prestazionale notevole, pur dovendo cedere alla McLaren, risultata di nuovo la migliore da questo punto di vista. La Rossa, insomma, è cresciuta tanto, anche nella mentalità e nelle metodologie di lavoro. Ora è tempo di raccogliere i frutti. Macchina permettendo, ça va sans dire.
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