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9 mag 2025
Al termine di un GP Miami molto positivo per la Williams, il clima non era stato del tutto sereno: Carlos Sainz, nono all'arrivo, era deluso dall'aver subìto un sorpasso dal compagno di squadra Alex Albon, quinto al traguardo, dopo che alle due macchine era stato comunicato che quella dietro (quella dell'anglo-thailandese) non avrebbe attaccato. Il team principal James Vowles, tuttavia, ha assolto Albon: non colpa del pilota, ma del messaggio poco chiaro del team.
Il fattaccio è avvenuto perché a Sainz effettivamente è stato comunicato che Albon non lo avrebbe attaccato, mentre ad Alex il messaggio arrivato è stato più fumoso: non attaccare a meno che tu non sia in zona DRS e sicuro di chiudere il sorpasso. La priorità era avere due macchine separate perché le FW47 stavano soffrendo di surriscaldamento, per cui l'ideale era avere spazio tra loro: per questo all'anglo-thailandese è stato comunicato o di passare subito e andarsene, oppure prendere spazio per raffreddare l'auto. Sainz, giustamente, è rimasto deluso, ma nel dopo gara c'è stato modo di chiarirsi: il team avrebbe successivamente chiesto a Carlos di cedere comunque la posizione perché, dato il suo danno al fondo, aveva meno passo di Alex.
Il punto focale della questione per il team principal Vowles, tuttavia, è proprio la qualità comunicativa della squadra, un'area da migliorare: "Ad entrambi gli ingegneri di pista è stata comunicata la decisione di mantenere una distanza tra le due macchine - ha raccontato Vowles in un video ufficiale del team -, per essere sicuri di farcela (con il surriscaldamento, ndr). Tuttavia, quel messaggio non era chiaro. Non era nemmeno chiaro se fosse possibile o meno sorpassare. La priorità era raffreddare la monoposto".
Vowles, dunque, non ha colpevolizzato Albon: "Non è stato dunque Alex ad andare contro gli ordini di scuderia. Sta a noi, come squadra e come organizzazione, migliorare significativamente il modo in cui comunichiamo con gli ingegneri e migliorare la rapidità della comunicazione con i piloti. Molto probabilmente avremmo chiesto comunque lo scambio di posizioni per via del danno al fondo sulla vettura di Sainz, ma si sarebbe comunque trattata di una decisione di squadra, non di un pilota che rimane sorpreso perché non pensava di essere attaccato. Posso solo assicurare che non accadrà di nuovo".
Nessuna negatività nel vedere la reazione di Carlos, anzi: "Sarei deluso - ha proseguito l'ex Mercedes - se non avessimo piloti frustrati per qualcosa di negativo che succede in pista. Stanno dando tutto il cuore e l'anima, e Carlos era lì a lottare per un 5° posto meritatamente. Nelle circostanze in cui qualcosa ti coglie di sorpresa e non sei sicuro se sia stato il pilota o qualcos'altro, la cosa può frustarti. Ma la sua passione è esattamente il motivo per cui lo voglio in questa squadra e sulla nostra macchina. Abbiamo passato parecchio tempo a parlarne dopo la gara e di nuovo lunedì: l'episodio in sé in realtà è durato solo pochi minuti, ma soprattutto si rifletterà su come noi, come squadra, possiamo andare avanti e fare un lavoro migliore in futuro."
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