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Debora Figoli
9 mag 2025
Dopo le difficoltà dei primi due Gran Premi, con un Lawson relegato nelle ultime file e mai davvero in lotta per i punti, i vertici del team hanno deciso di promuovere Yuki Tsunoda. Forse avrebbe dovuto essere la prima scelta sin dall'inizio, ma ora il pilota giapponese, al suo quarto appuntamento con la squadra di Milton Keynes, sta iniziando a dare segnali positivi.
Il carattere del classe 2000 è sempre emerso tra i venti piloti in griglia. Diretto e senza filtri, non si tira mai indietro quando c'è da parlare chiaro. Le sue comunicazioni radio colorite e il suo approccio schietto hanno spesso attirato l'attenzione, ma dietro quell'irruenza si cela un talento che ha saputo consolidarsi nelle sue quattro stagioni in Racing Bulls. Tsunoda ha dimostrato di poter essere costante nel rendimento, un elemento che in Red Bull non passava inosservato. La sua indole potrebbe aver ritardato l'ascesa nel team principale, ma ora che l'opportunità è arrivata, sembra intenzionato a coglierla fino in fondo.
Con il Gran Premio di Miami, Tsunoda ha tagliato il traguardo della sua quarta gara in Red Bull. I risultati, pur non essendo eclatanti, sono stati incoraggianti: tre ingressi in Q3 e altrettanti piazzamenti a punti, compresa l'intensa Sprint di Miami, caratterizzata condizioni mutevoli. Rispetto ai suoi predecessori il contributo è già più concreto e tangibile. Il giapponese ha saputo sfruttare le occasioni, mostrando un passo gara solido e una buona gestione delle gomme, due aspetti che potrebbero rivelarsi decisivi nel prosieguo della stagione.
Nonostante qualche difficoltà nell'adattarsi completamente alla RB21, Tsunoda non ha mostrato segni di cedimento. Ha ammesso di dover ancora trovare il feeling perfetto con la monoposto, ma senza eccessive preoccupazioni: era consapevole che la transizione avrebbe richiesto del tempo. Anzi, il giapponese ha sottolineato come le prime gare siano state fondamentali per capire i limiti della vettura e adattare il suo stile di guida. A questo si aggiunge la fase complicata che Red Bull sta attraversando. La RB21 non sembra avere quella supremazia delle ultime stagioni, costringendo il team a lavorare sodo per colmare il gap con i rivali.
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