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26 mag 2025 (Aggiornato alle 08:59)
Ci sono digiuni che fanno più male di altri. E ci sono digiuni che arrivano persino a fare rumore, soprattutto quando l’astinenza non è abituale. La McLaren non era abituata ad essere così a lungo spettatrice nel GP di Monaco, dove era e resta la scuderia più vincente di sempre: ed il successo di Lando Norris nel 2025, giunto a 17 anni dall’affermazione di Lewis Hamilton, ha tanto il sapore di un passato storico pronto prepotentemente a tornare.
Montecarlo è probabilmente una delle gare in cui il mito McLaren si è costruito. Dal suo debutto nel 1966, il team di Woking aveva dovuto attendere ben 18 anni prima di portare a casa il primo successo in Costa Azzurra: anno 1984, con Alain Prost, nella famigerata edizione dell’acquazzone e della vittoria “scippata” a Senna. Ma sarebbe stato proprio Ayrton, a rendere la McLaren regina nel Principato, sublimando un’epoca storica che avrebbe visto il team inglese come quello capace di vincere quasi a ripetizione a Monaco. Sarebbero poi arrivati altri successi con Hakkinen, Coulthard, Raikkonen, Alonso ed Hamilton, prima che la grande tradizione McLaren si interrompesse nel Principato. Ecco, ora possiamo dire che la McLaren sia tornata… Principesca. Come se Montecarlo fosse una cartina tornasole dello stato di salute della scuderia inglese, perché nonostante sia la corsa atipica per eccellenza, non sempre con valenze del tutto tecniche, i successi McLaren in Costa Azzurra sono quasi sempre coincisi con i suoi momenti di storia migliore.
Ecco, questo ha tutta l’aria di essere un momento di storia bellissimo, dalle parti di Woking. Tornare al successo in una tappa così iconica ha il sapore di un’altra traversata nel deserto che si chiude, visto che la pole a Monaco per loro mancava da 18 anni e la vittoria, come detto, da 17. La MCL39 ha tante qualità, non ultima quella di essere migliorata ancora nelle poche, anzi pochissime aree lasciate scoperte dalla MCL38, già regina nel Costruttori: la monoposto 2024 non era ancora completamente al top negli asfalti più irregolari, ma con il modello 2025 la squadra guidata da Andrea Stella pare aver fatto un ulteriore salto di qualità. Ha sacrificato magari un po’ il picco di prestazione in certe aree (tant’è che sulle piste con curve veloci come Suzuka ed in parte Imola la Red Bull con Verstappen è riuscita a vincere), ma è per distacco la macchina più versatile e completa della griglia: ovvero, gli ingredienti principali per vincere il titolo in un calendario così esteso. Di quanto potenziale avesse in tasca, Norris ha dato segno una volta che Verstappen si è tolto di mezzo con l’ultimo pit-stop: in un giro Lando ha subito messo margine tra lui e Leclerc, a riprova di una McLaren che ne aveva eccome.
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