Sollevato dalle responsabilità di direzione di Red Bull Racing, Christian Horner resta “a libro paga” del gruppo austriaco. Un dettaglio rivelato dall’ex a.d., parlando davanti ai dipendenti del team. Un dettaglio dietro al quale andrà sviluppata la trattativa per liberare Horner sul mercato.

L’ex a.d. e team principal di Red Bull Racing aveva in tasca un contratto per continuare nel proprio ruolo fino al 2030, secondo quanto ricostruito dal The Telegraph. Pare difficile che i legali di Horner riescano a ottenere il pagamento dell’ingaggio che, al 2023, ammontava a 8,9 milioni di sterline: 10,3 milioni di euro al cambio attuale.

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La rimozione dell’incarico costa a Horner tra i 51 e i 60 milioni di euro teorici, quelli che avrebbe probabilmente percepito se fosse rimasto nel proprio ruolo fino alla scadenza contrattuale di fine 2030. Vero è che Red Bull ha deciso per il licenziamento di fatto, ma nelle trattative che si apriranno per decidere la misura della buonuscita vi sono diversi aspetti da considerare.

Gli esiti della causa, ingaggio e bonus, il periodo di gardening

In primis, le potenziali ricadute sull’azienda della causa intentata dalla dipendente verso Horner, per lo scandalo emerso nel gennaio del 2024 e con una decisione attesa a inizio 2026.

Non conosciamo, poi, le clausole legate ai risultati del team e gli eventuali bonus che si sommano all’ingaggio di base fino ad arrivare a quei 10,3 milioni di euro percepiti nel 2023 del dominio assoluto di Red Bull in Formula 1. La base di ingaggio, in assenza di vittorie o piazzamenti minimi predefiniti, potrebbe essere inferiore.

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Inoltre, il dettaglio dell’ingaggio residuo potrebbe essere oggetto di baratto sulla durata del periodo di gardening. Horner libero di approdare in un’altra squadra dopo pochi mesi di inattività ma a condizione di un accordo sulla buonuscita corrisposta da Red Bull? 

Una telenovela che avrà riscontri pubblici una volta iscritte a bilancio, sull’anno fiscale 2025, le somme pagate al top management cui appartiene Horner pur senza averne i poteri operativi.