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14 lug 2025
A quasi un mese dall’uscita del film F1, le recensioni sono ormai numerose e, nel complesso, positive. Se da un lato gli appassionati trovano diverse scene poco credibili, dall’altro è innegabile che si tratti di un buon film, capace di rendere omaggio a uno degli sport più pericolosi, adrenalinici e costosi al mondo.
Il protagonista è Sonny Hayes, interpretato da Brad Pitt: un pilota veterano che, dopo un brutto incidente, ha abbandonato la massima categoria. Viene però richiamato in pista per aiutare un vecchio amico in difficoltà. Il film racconta così il ritorno di un pilota esperto, uno che le corse le ha vissute davvero, con tutto il loro carico di adrenalina, tensione e ritualità. Una delle sequenze più interessanti è proprio quella che mostra il rituale pre-gara di Hayes, una serie di gesti che lo accompagnano nei minuti che precedono lo spegnimento dei cinque semafori.
Con un passato da giocatore d’azzardo, Hayes non ha mai abbandonato del tutto quella parte: porta sempre con sé un mazzo di carte da poker, protagoniste del suo personalissimo rito. Dopo aver indossato la tuta, utilizza delle mele come bersaglio, cercando di colpirle lanciando le carte. Poi passa alle palline da tennis, che lancia contro il muro per affinare i riflessi. Infine, l’ultimo gesto: pesca una carta dal mazzo, la gira a faccia in giù e la infila nella tasca della tuta, senza mai guardarla. Un amuleto, un gesto scaramantico, una piccola certezza da portare con sé nel momento in cui la visiera si abbassa.
Nella storia della Formula 1 non sono mancati piloti con rituali particolari o gesti scaramantici prima di salire in macchina. Jacques Villeneuve, per esempio, non entrava mai in auto senza indossare una tuta di una taglia più grande. Il motivo? La ricerca della massima comodità. Anche Lewis Hamilton ha raccontato alcuni dei suoi rituali pre-gara durante la presentazione della SF-25 a Milano. Il sette volte campione del mondo, coinvolto nel film F1 come produttore e consulente, da giovane aveva un portafortuna abbastanza comune: un paio di boxer che indossava sotto la tuta a ogni gara. Un’abitudine condivisa anche da Felipe Massa: se il venerdì di prove libere si concludeva positivamente, il brasiliano continuava a usare la stessa biancheria per tutto il weekend. In seguito, Hamilton ha sostituito quell’indumento con un oggetto che teneva sempre con sé in abitacolo. Questo amuleto, però, andò perso durante una gara.
Da quel momento, nacque un rituale fatto di gesti ripetuti con precisione, sempre uguali. Fino a quando, un giorno, un errore nell’esecuzione della sequenza fu seguito da un incidente. Fu allora che Hamilton decise di abbandonare qualsiasi tipo di rituale scaramantico. Le uniche due azioni che continua a ripetere ogni weekend – più per abitudine e praticità che per superstizione – sono: salire sempre dal lato sinistro della vettura e allacciare prima la cintura sinistra.
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