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16 lug 2025
Quella, per Luca Cordero di Montezemolo, fu una piccola battaglia politica vinta. Aveva accettato a malincuore, pentendosene, la fine delle prove in pista; aveva poi provato a farle rientrare, ed in quella stagione 2012, dopo un quinto di campionato, era riuscito a far inserire in calendario una sessione. La pista? Quella di proprietà Ferrari, il Mugello. La stessa che accoglierà Charles Leclerc, Lewis Hamilton e la SF-25.
Facciamo subito i distinguo del caso, che sono enormi: 13 anni fa si trattava di tre giornate di test piene, da otto ore ciascuna. Stavolta, siamo di fronte ad uno dei famigerati "filming day" che rappresentano il massimo per chi vuole girare a stagione in corso. Per cui è ovvio che, contesto toscano a parte, ci siano ben poche similitudini tra le prove di oggi (molto brevi) e quei tre giorni del 2012.
Eppure, una linea comune c'è. Oggi, come all'epoca, la Ferrari aveva deciso di spingere forte per rivoluzionare un progetto sul quale si puntava molto alla vigilia, nella convinzione di essersi presi i rischi "giusti". La F2012, come la SF-25, era dotata di un doppio pull rod ma proprio come lei, una volta in pista, i tecnici si erano ritrovati a leggere dati non all'altezza delle aspettative. Se della SF-25 è stata l'interazione aero-meccanica a non convincere (e infatti al Mugello Leclerc ed Hamilton provano una sospensione posteriore rivista), della F2012 aveva deluso innanzitutto la conformazione degli scarichi, oltre alla eccessiva resistenza all'avanzamento.
Le differenze stanno nel fatto che, appunto, quella di allora fu una vera e propria sessione di test lunga tre giorni (e fu la Lotus di Grosjean ad essere la più veloce), stavolta invece è solo una breve verifica prima di deliberare un aggiornamento sul quale a Maranello puntano molto. Il massimo sarebbe far svoltare la stagione, il minimo è darle almeno un altro senso: se le cose vanno come il Cavallino Rampante si augura, magari la seconda parte di campionato sarà migliore.
Lo fu anche per la F2012, che pure al secondo round aveva già vinto una gara in circostanze particolari, prima di vincerne altre due in estate e diventare così, incredibilmente, una candidata al titolo. Non sarà questo il destino della SF-25, troppo indietro per sperare in un colpaccio sulla McLaren: ma già far ritrovare il sorriso agli uomini di Maranello, sarebbe già qualcosa. Le speranze, oggi come allora, passano dalla Toscana, da quella stupenda pista che è il Mugello.
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