GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana

GP Abu Dhabi: i 5 temi del fine settimana© Getty Images

Max chiude vincendo, la Ferrari cogliendo il secondo posto in entrambe le classifiche, la F1 salutando un pilota che si è fatto voler bene da tutti: Sebastian Vettel

21.11.2022 ( Aggiornata il 21.11.2022 11:30 )

Menomale che è finita

I discorsi sulla reazione, sulla tenacia, sull'aver salvato la faccia riuscendo a vincere almeno una gara fatti una settimana fa restano, ma non bastano per annullare la delusione. La alleviano, ma non la cancellano: se ti chiami Mercedes ed il tuo capo è Toto Wolff, hai poco da sbandierare di questo 2022. Non è tutto nero, quello no: restano come detto la forza di essersi rialzati di fronte ad una situazione che a primavere inoltrata sembrava senza vie d'uscita per una squadra che si sentiva perduta. Si è salvato il salvabile, diciamo così: e vincere un GP era il massimo che si potesse chiedere con questa W13. Soffiare la piazza d'onore nei Costruttori alla Ferrari, invece, era utopistico a due gare dalla fine: il vero successo è essere arrivati ancora teoricamente in lizza per un traguardo del genere, data la differenza di prestazione che si è vista per tutto l'anno tra la W13 e la F1-75. Allo Yas Marina, poi, è venuto meno anche l'unico punto di forza della monoposto d'argento 2022, l'affidabilità: con Lewis rimasto a piedi (primo ritiro stagionale per guasto tecnico al box Mercedes), non c'erano veramente più speranze.

Per la Mercedes, ma anche per Lewis Hamilton, questo 2022 è e resterà soprattutto un condensato di traguardi negativi. Per riavere una Mercedes con una sola vittoria all'attivo bisogna tornare indietro di un'era geologica, al 2012, al tempo stesso ultima stagione in cui la squadra era finita fuori dai primi due gradini del podio tra i Costruttori: dopo la piazza d'onore del 2013 (ultimo anno dei V8 prima dell'avvento dell'ibrido) erano arrivati otto titoli a squadre in sequenza. Per Lewis Hamilton, invece, è un'annata mai vissuta: dal 2007 ad oggi non aveva mai chiuso una stagione senza vittorie. L'anno peggiore da questo punto di vista, per Hammer, era stato il 2013, prima stagione in Mercedes: una sola vittoria con la W04, che pure non era peggiore della McLaren MP4-24 del 2009 (due successi dopo un inizio terribile). Quest'ultima, prima di oggi, era stata certamente la monoposto peggiore mai portata in gara dall'inglese, che però forse oggi sarà indeciso tra quella McLaren e questa Mercedes che, parole sue, non vuole più guidare in vita sua. Test a parte, non ci sarà più bisogno di metterla in moto.

Abu Dhabi è stato lo specchio del 2022. Una Mercedes a fasi alterne, incostante, alcune volte incomprensibile, come il primo stint di Lewis. Neanche Russell, forse l'unico che tra Brackley e Brixworth chiuderà l'anno con ricordi più che positivi, aveva di che sorridere: ha battuto Hamilton in campionato e già questa è una notiza, se è vero che solo Jenson Button prima d'ora era riuscito a fare più punti di Lewis in un anno a parità di macchina. Era il 2011, George era un ragazzino di 13 anni, e poteva solamente sognare di correre contro chi nel suo Paese era già una star. Ma al di là delle apparenze, George ha un'autostima abbastanza alta da sapere di essere arrivato in Mercedes con altre ambizioni. Rotto il ghiaccio ad Interlagos, non ha altro da chiedere che una macchina da titolo.

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