Alonso-Perez: quelle tre curve fondamentali nella difesa a Interlagos

Alonso-Perez: quelle tre curve fondamentali nella difesa a Interlagos© Getty Images

Fernando torna sul podio con un GP del Brasile di grandissimo spessore per la resistenza al recupero di Perez e il controsorpasso a due giri dal termine della gara. I momenti chiave nelle parole dello spagnolo

Fabiano Polimeni

06.11.2023 12:52

La cosa migliore vista nella domenica di Interlagos è la sfida tra Alonso e Perez. Quindici giri corsi come fossero una partita a scacchi, in attesa dell'errore e della mossa decisiva. 

Corre un GP del Brasile clamoroso Alonso per come resiste al recupero di Perez e per il sorpasso e controsorpasso  avvenuto negli ultimi 2 giri di gara. Roba da far saltare sul divano, nonostante valga "solo" per il terzo gradino del podio.

Di difese epocali, Alonso, ne ha consegnate diverse alla storia. Non serve scomodare le lotte a Imola con Schumacher, perché il valore complessivo prodotto allora è incommensurabile, ma a Interlagos c'era un fattore in più di difficoltà, anche rispetto all'Hungaroring della lotta con Hamilton nel 2021: la pista paulista permette i sorpassi.

Gara tattica e sotto controllo

"È stata una gara molto intensa e senza tempo per rilassarsi, una gara anche altamente strategica, tra la gestione delle gomme, a risparmiare sempre la batteria nel caso in cui fosse servita quando Checo avrebbe avuto il DRS. Onestamente pensavo, sì, di avere le cose sotto controllo nell'ultimo stint, forse fino a 5 giri dal termine, quando ho iniziato a spingere un po' di più", racconta Alonso nel dopogara. "Era rimasto ancora qualcosa nelle gomme e pensavo che tutto andasse bene. Checo stava giocando con le stesse carte, aveva gomme buone nel finale e mi ha sorpassato a 2 giri dal termine. Lì ho pensato: ok, è andata; poi però ho avuto un'altra occasione ed è stata sufficiente".

Una sfida decisa per 53 millesimi, in volata, con Perez che ha faticato a restare incollato all'Aston Martin nel settore più guidato di Interlagos e nell'ultima curva verso la salita dell'Arquibanqadas.

Il punto chiave della difesa

"Quando corri davanti hai aria pulita, un carico migliore e forse questo ha fatto bene alla gestione delle gomme. Lui poi faticava un po' nelle curve 10, 11 e 12, essendo dietro un'altra macchina. Quelle tre curve sono state fondamentali per l'opportunità di sorpasso e quando stai davanti hai sempre un'aderenza migliore", spiega Alonso, che ha sottolineato anche l'importanza di essersi liberato di Hamilton in avvio di GP, sempre nell'ottica della gestione delle gomme morbide nel primo stint.

Boccata d'ossigeno per Aston Martin, che torna sul podio dopo il risultato di Zandvoort. "È un risultato molto bello, dopo aver faticato per alcuni mesi. Nelle ultime gare abbiamo dovuto sperimentare con certe cose e sono state gare dolorose, serviva farlo per capire la direzione in cui andare e anche per lavorare al prossimo anno. 

Penso che nelle prossime gare riusciremo a essere così competitivi, più vicini di sicuro a questi valori che non a quelli visti in Messico. 

Ci sono stati dei fattori che ci hanno aiutato a salire sul podio: Charles fuori nel giro di formazione, le Mercedes al di sotto del loro livello, Checo che partiva indietro. Speriamo comunque di essere della partita nelle prossime gare, saremmo già contenti".


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