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Ferrari e l'incubo affidabilità: è un'emergenza per Leclerc e Sainz

Il GP del Brasile, anzi, il suo autodromo, riporta d’attualità la questione affidabilità in casa Maranello. Lo stop precoce di Leclerc è una cosa che fa tanto male e non solo a lui, in un momento come questo

Fulvio SolmsFulvio Solms

8 nov 2023 (Aggiornato il 10 nov 2023 alle 13:03)

Supponiamo adesso, per un istante, che la Ferrari SF-23 sia veloce ed equilibrata come la Red Bull RB19, agile nel misto-lento, gentile con le gomme sul veloce grazie a un progetto geniale, con aerodinamica di grandissima efficienza. Ipotizziamo per un attimo che davvero la monoposto Rossa, come fu incautamente vaticinato alla presentazione di febbraio a Fiorano, non abbia precedenti in termini di velocità. Come non bastasse, immaginiamo pure che Charles Leclerc – o Carlos Sainz, su questo lasciamo libera scelta – sia forte e ispirato e spietato, imbattibile in una parola, come nella realtà è Max Verstappen.

Bene, anzi male: se anche tutte queste fantasticherie fossero reali, la Ferrari quest’anno non avrebbe vinto il titolo mondiale. Per un fatto molto semplice: non arrivano primi la macchina e il pilota più veloci, ma quelli più veloci tra coloro che concludono la gara. Il microscopio va puntato oggi, senza riserve, sull’affidabilità della Ferrari. Che non è l’affidabilità nobile delle power unit, problema grave che la Rossa aveva nella scorsa stagione, e poi però ha saputo brillantemente risolvere. Questa è un’affidabilità più grossolana ma anche infida, non proprio il pezzo da poche lire di cui spesso riferiva Enzo Ferrari, ma che riguarda quei dettagli indispensabili per chi voglia puntare al titolo mondiale.

Dunque l’avaria idraulica che ha sbattuto contro il muro la Rossa di Leclerc prim’ancora della partenza del GP del Brasile è preoccupante, tanto più grave perché quelli di Maranello s’erano inventati un piano che sembrava perfetto, su misura per marcare stretto la Mercedes (il passo di Hamilton, unito al ritiro di Russell, ha determinato rimpianto nei ferraristi). Non solo avevano risparmiato un treno di soft nuove per la gara, ma avevano mandato in griglia due carrozzerie diverse: quella di Leclerc era più chiusa, aveva sul fianco destro due sfoghi d’aria in meno, per pulire ulteriormente l’aerodinamica. S’immaginava che Charles...

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