Ancora un circuito in quota con Interlagos e i suoi 780 metri, il secondo per altitudine tra quelli in calendario, dopo i 2.200 metri di Città del Messico. Pista impegnativa sulla power unit sia per il correre in altura che per il lungo tratto in pieno (e inizialmente in salita) che dalla penultima curva porta le monoposto fino alla S Senna.

Red Bull introdurrà una power unit fresca sulla macchina di Verstappen, un dettaglio che porterà la penalizzazione di 5 posizioni in griglia, essendo la seconda sostituzione degli elementi della power unit dopo quella effettuata nel GP del Belgio e sanzionata con 10 posizioni.

L'arretramento verrà scontato sulla griglia di partenza del GP del Brasile, non sulla griglia della gara Sprint.

Il fattore power unit sulle difficoltà in Messico

Ad anticipare la sostituzione è stato Helmut Marko, dopo il GP del Messico: "Il motore che avevamo in macchina non era previsto che venisse utilizzato in gara. Più il motore 'invecchia' più le sue prestazioni diminuiscono. 

La penalità sarà di 5 posizioni, non sarebbe così dura, ad esempio, su una pista come il Brasile, dove si può sorpassare con relativa facilità. Abbiamo visto che ci mancavano, in velocità di punta, dai 3 agli 8 chilometri orari sui rettilinei".

La power unit "spuntata" non è stato certo l'unico dei guai sofferti da Red Bull in gara a Città del Messico, "il dato più allarmante è stato che non siamo riusciti a far funzionare le gomme, né le medie né le dure. 

Non eravamo minimamente vicini ai primi due team e immagino che parte del problema sia stato dovuto al venerdì, quando non abbiamo potuto girare a causa dei problemi legati al motore.

È chiaro che dobbiamo fare qualcosa, dovremo sostituirlo perché siamo stati molto lenti sui rettilinei".